Selezione nelle imprese: la crisi favorisce il recruiting su segnalazione

di Nicola Santangelo

Pubblicato 10 Dicembre 2009
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:41

La crisi tende a esacerbare il fenomeno della segnalazione – da parte di conoscenti o fornitori – soprattutto nel Sud Italia e soprattutto presso le aziende private in fase di assunzione.

Sempre più spesso, però, si tende a confondere la normale segnalazione per un efficace recruiting con la più aberrante forma clientelare e nepotistica volta a favorire risorse umane poco capaci o inadatte al ruolo in questione. Sta qui la “sottile” linea di demarcazione che separa un segnalato da un raccomandato. Il primo viene presentato alle imprese per abilità , capacità  e competenze che costituiscono il suo background professionale; il secondo perché gode di particolare protezione.

Solo l’impresa che sceglierà  di assumere un segnalato avrà  più possibilità  di ottenere un reale contributo alla crescita e, quindi, un concreto aiuto per combattere la crisi.

Un sondaggio della Camera di Commercio di Monza e Brianza ha evidenziato che ben il 65,80% delle imprese del Sud assume in base al criterio della conoscenza diretta. Il trend è invece negativo per le imprese del Nord.

Le differenze socio-imprenditoriali tra Nord e Sud non possono che favorire lo sforamento da segnalazione in raccomandazione: un’impresa del Sud che già  opera in un'area non favorevole allo sviluppo si sente quasi obbligata a circondarsi di persone fidate che riescano in qualche modo, grazie al proprio contributo, a offrire professionalità  (che si tramuterà  in crescita) all'impresa stessa, ricorrendo inevitabilmente alla assunzioni su segnalazioni piuttosto che operare con i tradizionali metodi di ricerca del personale come Internet e i giornali.