Dopo una lunga attesa per le imprese della filiera del Fotovoltaico è arrivata la firma del Quinto Conto Energia da parte del Ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, di concerto con quello dell’Ambiente Corrado Clini.
Gli incentivi al Fotovoltaico vengono rimodulati con lo scopo di adeguarli ai livelli europei e al calo dei costi di mercato delle tecnologie. E vengono in parte recepite le modifiche migliorative proposte da Conferenza Unificata, Parlamento e Associazioni di categoria. In particolare viene innalzato il budget di spesa a 700 milioni di euro annui.
Entrata in vigore
Il Quinto Conto Energia entrerà «in vigore 45 giorni dopo il superamento (previsto a breve) della soglia di 6 miliardi di incentivi per il Fotovoltaico. Per impianti realizzati su edifici e aree della PA si rimanda a dopo il 31 dicembre 2012. Il DL Rinnovabili Elettriche entrerà in vigore il 1 gennaio 2013, ma con un periodo transitorio di 4 mesi.
Registro impianti
Vengono semplificate le procedure per l’iscrizione ai registri e innalzate le soglie obbligatorie con esenzioni per gli impianti fotovoltaici a concentrazione, quelli innovativi, quelli realizzati da amministrazioni pubbliche, quelli in sostituzione di amianto fino a 50 KW, quelli tra 12 e 20 KW purché richiedano una tariffa incentivante ridotta del 20%.
In pratica, per tutti gli altri impianti fotovoltaici non vi è accesso diretto agli incentivi ma è necessario rientrare nella graduatoria del GSE iscrivendosi al Registro degli Impianti, e rispettando il seguente ordinamento:
- 1° registro: 140 milioni di euro;
- 2° registro: 120 milioni di euro;
- registri successivi: 80 milioni di euro a registro e fino al raggiungimento del limite di 6,7 mld di euro l’anno.
I criteri con cui si viene assegnati ad un registro piuttosto che un altro sono i seguenti, riferiti ad impianti:
- su edifici dal cui Attestato di Certificazione Energetica (ACE) risulti la miglior classe energetica, minimo D, con moduli installati in sostituzione di eternit o amianto;
- su edifici dal cui ACE risulti la miglior classe energetica, minimo D;
- su edifici con moduli installati in sostituzione di eternit o amianto;
- con componenti principali realizzati unicamente in un Paese membro dell’UE/SEE;
- ubicati, nell’ordine, su: siti contaminati; terreni del demanio militare; discariche esaurite; cave dismesse; miniere esaurite;
- di potenza fino a 200 kW asserviti ad attività produttive;
- realizzati, nell’ordine, su edifici, serre, pergole, tettoie, pensiline, barriere acustiche;
- che rispettino i requisiti di cui all’articolo 7.
Incentivi
Vengono poi concessi bonus agli impianti fotovoltaici realizzati in sostituzione di coperture in amianto e per quelli con preponderante uso di componenti Made in Europe.
Previsto anche un «incremento degli incentivi per alcune specifiche tecnologie che presentano una forte ricaduta sulla filiera nazionale, ad esempio: geotermico innovativo, fotovoltaico a concentrazione e innovativo» e una «rimodulazione dei termini di pagamento dei certificati verdi».
Le tariffe saranno omnicomprensive dell’incentivo e della vendita dell’energia mentre resta a parte la tariffa per l’autoconsumo.
A penalizzare i piccoli impianti per l’autoproduzione di energia è la novità in base alla quale l’accesso agli incentivi non è cumulabile con lo scambio sul posto ma alternativo.
Confermata la priorità di accesso al registro per gli impianti realizzati dalle aziende agricole.
Tariffe
Di seguito le tariffe per impianti di potenza inferiore a 1 MW. Per quelli di potenza superiore, invece, si paga solo la differenza tra tariffa del semestre di riferimento e prezzo zonale orario (prezzo medio mensile per fascia oraria sul mercato elettrico corrispondente alla zona di mercato in cui è connesso l’impianto).
Dal sesto semestre in poi le tariffe scendono del 15% ogni sei mesi.
Per approfondimenti: GreenStyle.it