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Direttiva UE Case Green: obbligo solo con incentivi statali

di Teresa Barone

21 Marzo 2023 09:59

Per molti italiani, il nuovo obbligo UE di ristrutturare casa per migliorarne l’efficienza energetica non è sostenibile, l'alternativa è vendere casa.

Gli edifici residenziali dovranno ridurre progressivamente le emissioni inquinanti a partire dal 2030, raggiungendo una migliore classe di prestazione energetica e ottenendo zero emissioni nel 2050: è quanto ha stabilito il Parlamento UE con la direttiva che sta mettendo in agitazione il Paese e che rischia di avere non poche conseguenze sul mercato immobiliare, visto che nell’immediato interessa circa 1,8 milioni di case.

Altta nota dolente, come se non bastasse, la direttiva prevede lo stop agli incentivi entro il 2024 per l’installazione di caldaie a combustibili fossili.

Il testo di legge, che deve ora essere approvato dal Consiglio e contro il quale si è schierato anche il Governo italiano a fronte dell’oggettiva difficoltà per il nostro Paese di adeguarsi in così breve tempo e nel mezzo di una crisi dei prezzi che di certo non consente né di investire (abbiamo anche perso il treno del Superbonus) né di prevedere un incente piano di incentivi statali (senza nuovi e specifici aiuti UE), prevede le seguenti tempistiche per l’adeguamento dell’edilizia ai valori di sostenibilità.

  • Case private: adeguamento alla classe energetica E entro il 2030, D entro il 2033, zero emissioni entro 2050 a zero emissioni;
  • Immobili non residenziali e pubblici: classe E entro il 2027 e D entro il 2030;
  • Nuovi edifici pubblici a emissioni zero dal 2026 e nuovi edifici privati dal 2028.

Esclusi su decisione dei singoli Stati, edifici storici, luoghi di culto, edilizia sociale pubblica, seconde case utilizzate per meno di quattro mesi l’anno, immobili autonomi con superficie inferiore a 50 mq.

Ma cosa ne pensano gli italiani? Secondo un’indagine commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat, oltre la metà della popolazione non conosce neppure la classe energetica della propria abitazione ed oltre un milione di persone non ha la minima percezione del significato di questa terminologia.

In merito alla direttiva UE che introdurrà l’obbligo di ristrutturare la propria casa per attuare i nuovi criteri di sostenibilità, solo un intervistato su cinque ha dichiarato di essere disposto ad adeguarsi, mentre ammonta a 15 milioni il numero di interpellati che ammette di provvedere alla direttiva solo se verranno attivati aiuti economici da parte dello Stato. Secondo l’indagine, 2 milioni di italiani hanno dichiarato di essere pronti a non mettere in pratica l’obbligo, almeno fino a quando non verranno scoperti.

Un milione di proprietari di casa, infine, non esclude una soluzione estrema pur di evitare l’ingente spesa che comporterebbe l’adeguamento: vendere casa e vivere in affitto.