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Superbonus 110%: proroga al 2023 nel Recovery Plan

di Anna Fabi

16 Marzo 2021 10:23

Nel Recovery Plan del Governo Draghi, ipotesi di proroga Superbonus 110% sui lavori fino al 2023, per incrementare gli obiettivi di PIL stimati nel PNRR.

Il Superbonus 110% che tanto sta attirando l’attenzione degli italiani probabilmente verrà prorogato fino al 2023. A svelarlo è la Proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ovvero del Recovery Plan nazionale che l’Italia dovrà presentare entro fine aprile all’UE per ricevere i fondi previsti dal Next generation EU destinati a finanziare la ripresa economica nel triennio 2021-2023.

PNRR: Superbonus 110% fino al 2023

La novità è contenuta nelle schede tecniche inviate dal Governo alle Commissioni di Camera e Senato. Non si tratta ancora di notizie certe e definitive, ma sicuramente danno una indicazione chiara di quelle che sono le intenzioni dell’Esecutivo guidato da Mario Draghi. La proroga al 2023 del Superbonus 110% è stata inserita nel Recovery Plan all’interno della Missione 2 (Green Revolution) per arricchire la bozza redatta dal precedente Governo Conte. L’obiettivo è quello di rendere il Piano più aderente ai requisiti richiesti dall’UE, grazie ai risultati attesi per effetto dell’Ecobonus maggiorato. Basti pensare che, secondo l’ENEA, grazie al Superbonus 110%:

  • i nuovi cantieri sono aumentati del +168,4%, passando da 1636 a 4391;
  • il valore dei lavori è stato incrementato del +160%, passando da 189 milioni di euro a 491,5 milioni di euro.

L’impatto stimato sul PIL è pari al 3% fino al 2026, termine entro il quale il PNRR dovrà essere completato. Ad essere agevolati con detrazione IRPFE al 110% potrebbero essere, dunque, gli interventi rientranti nel raggio d’azione del Superbonus effettuati fino al 31 dicembre 2023.

=> Recovery Plan: come funziona la suddivisione dei fondi, i criteri

Tra le altre novità contenute nelle centinaia di pagine della nuova documentazione ci sono anche indicazioni più chiare circa target, milestones, obiettivi e ripartizione temporale della spesa prevista: l’assenza di queste informazioni era infatti stata oggetto di critiche da parte di Bruxelles. Le risorse destinate alle missioni e l’impianto di fondo del PNRR restano invece immutati:

  • 46,3 miliardi per Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
  • 69,8 miliardi per Rivoluzione verde e transizione ecologica;
  • 31,98 miliardi per Infrastrutture per la mobilità sostenibile;
  • 28,49 miliardi per Sistema educativo e ricerca;
  • 27,62 miliardi Inclusione e coesione sociale;
  • 19,72 miliardi Sistema sanitario.