E’ stato revocato il blocco del traffico previsto per oggi lunedì 28 novembre a Milano, quindi le auto possono circolare anche nei bastioni. Il divieto resta però per i veicoli più inquinanti. E da mercoledì 30 novembre potrebbero scattare le targhe alterne. Deciderà oggi la conferenza dei comuni dell’hinterland.
L’ordinanza in base alla quale oggi avrebbe dovuto scattare il blocco (quella firmata lo scorso 18 ottobre dal sindaco Giuliano Pisapia, che prevede lo stop dopo 14 giorni di concentrazione di polveri sottili) è stata ritirata dalla stessa giunta sabato scorso.
Palazzo Marino ha preso la decisione per evitare un blocco del traffico in un lunedì lavorativo che avrebbe rischiato di congestionare i mezzi pubblici.
E’ stata però ritirata solo la parte dell’ordinanza che riguarda la fase due (quella che avrebbe dovuto scattare oggi).
Restano invece in vigore i divieti della fase uno: quindi, non possono circolare le auto a benzina Euro 0, i diesel Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 non dotati di sistemi di riduzione della massa di particolato allo scarico, in grado di garantire un valore di emissione del particolato almeno pari al limite fissato per lo standard Euro 3. E infine stop per ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli a due tempi Euro 1 nonché ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli Euro 0 ed Euro 1 alimentati a gasolio.
In tempi brevissimi, nella giornata di oggi, verranno previste nuove misure anti-smog. C’e’ già un accordo di massima fra Comune e Provincia che verrà sottoposto ai sindaci dei 134 comuni dell’hinterland. Fra le misure previste, il divieto di circolazione per tutti i mezzi Euro 3 a gasolio e un periodo di targhe alterne, che dovrebbe scattare mercoledì prossimo, 30 novembre, e proseguire fino a Sant’Ambrogio.
A suggerire di ritirare l’ordinanza di blocco del traffico è stato fra l’altro il rischio di tracollo del trasporto pubblico segnalato dall’Atm: in caso di chiusura del traffico sarebbero entrate in città 40mila auto in meno, che corrispondono a un aumento di circa 57mila persone sui mezzi pubblici, con una concetrazione di 6-7mila utenti nelle ore di punta. L’Atm avrebbe potuto affrontare questo affollamento potenziando i mezzi solo con cinque-sei bus nelle ore di punta e cinque treni della metropolitana nelle ore normali. Troppo poco, evidentemente.
Come si vede, la situazione è complicata, e non mancano le polemiche. Fra i gruppi consiliari del Comune di Milano, anche all’interno della maggioranza, ci sono perplessità sull’efficacia di un provvedimento come quello delle targhe alterne. E anche fra i sindaci dell’hinterland, le cui posizioni comunque saranno più chiare oggi dopo la riunione prevista nel pomeriggio, si levano già voci critiche: il primo cittadino di Opera ha per esempio annunciato che non intende partecipare alla riunione.
Secondo un dossier che gli scienziati dei dipartimenti di Matematica e Fisica dell’Università Cattolica di Milano stanno preparando per conto della Camera di Commercio sulla situazione dell’inquinamento, e che sarà presentato per intero nelle prossime settimane a Comune, Provincia e Regione, la lotta allo smog proseguirà per altri dieci anni: si prevede che i livelli di inquinamento possano rientrare stabilmente nei livelli normali entro il 2020.
I maggiori responsabili dell’emissione di polveri sottili nell’aria sono il traffico su strada, per oltre il 60%, e gli impianti da riscaldamento domestico, per circa il 15%. Sono dunque questi i due settori su cui agire, ma con intelligenza. Ad esempio, la chiusura della cerchia dei bastioni (la zona Ecopass), serve relativamente a poco: si tratta di un’area pari al 5,3% del territorio cittadino, mentre il superamento delle soglie di allarme, quando avviene, riguarda in genere tutta l’area metropolitana e la provincia.