Per la seconda volta in pochi giorni un nubifragio si trasforma in una tragedia. Oggi, 26 ottobre, la situazione è molto più grave rispetto a quanto successo a Roma lo scorso 20 ottobre. Toscana e Liguria sono le due regioni più colpite da un’ondata di maltempo che ha provocato vittime. Sono sette le vittime accertate e si cercando ancora i dispersi.
I paesi che pagano il tributo più alto sono il comune di Borghetto Vara, in Liguria, nella provincia di La Spezia, e Aulla, in Toscana, in provincia di Massa Carrara, nella Lunigiana. A Borghetto Vara il paese è stato praticamente distrutto dall’esondazione del fiume, e ci sono state quattro vittime. Ad Aulla è tracimato il fiume Magra, ci sono due vittime, trecento persone sono state evacuate dalle proprie abitazioni.
Gravissimi danni in due paesi delle Cinque Terre, in provincia di La Spezia, Vernazza e Monterosso: qui è morto un volontario che ieri sera è stato travolto mentre cercava di aprire i tombini del paese.
Nella provincia di La Spezia ci sono zone isolate. A Rocchetta Vara dieci bambini rimasti impriogionati ieri in un asilo sono stati salvati in elicottero. Alle Cinque Terre, Vernazza e Corniglia sono raggiungibili solo via mare o con dei carrelli ferroviari. Le linee ferroviarie normali si interrompono a La Spezia.
In pratica, non circolano treni da La Spezia a Genova, a causa di una frana alle Cinque Terre, nei pressi di Vernazza. Sono state ripristinati alcuni servizi locali fra La Spezia e Corniglia e fra Levanto e Monterosso. I tecnici stanno lavorando per rimuovere la frana e ripristinare la circolazione, che potrebbe rimanere interrotta fino a stasera.
Grandi problemi anche per chi viaggia in auto. L’autostrada A12 è chiusa in Liguria fra Sestri Levante e La Spezia.
In Toscana, duramente colpita la Lunigiana, dove sono crollati alcuni ponti e ci sono intere frazioni isolate, senza acqua e luce. Anche qui, graossi problemi alla circolazione autostradale e ferroviaria. Sono state chiuse l’autostrada A15 (Parma-La Spezia) e la linea ferroviaia Parma La Spezia.
La protezione civile ha chiesto lo stato d’emergenza. E’ stata allestita un’unità di crisi a La Spezia. La Regione Toscana lo stato di emergenza lo ha già dichiarato e il consiglio regionale, riunito stamattina in seduta straordinaria, ha previsto un primo stanziamento di due milioni di euro per fronteggiare l’emergenza.
La situazione ha profondamente colpito il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: «sono tributi molto dolorosi che purtoppo paghiamo ai cambiamenti climatici» ha dichiarato, aggiungendo che «purtroppo non si è riusciti a impedire che ci fossero vittime umane».
Il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, sottolinea che «la priorità in questo momento è l’assistenza alla popolazione prima che scenda la notte e non si possa più intervenire». Altro obiettivo fondamentale, far funzionare “quanto prima i servizi essenziali: in alcune zone non ci sono energia elettrica, acqua, gas e le comunicazioni sono molto difficili».
Nella zona devastata fra Liguria e Toscana l’ondata di maltempo si è placata, ma la pioggia continuerà a interessare le regioni più a Sud, Lazio, Campania e Calabria, e sul Nord Est, dall’Emilia Romagna al Veneto al Friuli Venezia Giulia.
A Roma la protezione civile segue con attenzione l’evolversi della situazione ma esclude disagi e problemi paragonabili aquelli dello scorso 20 ottobre.
Preoccupazione invece in Friuli, nella provincia di Pordenone, dove è stata chiusa la strada regionale della Valcellina, raggiungibile solo dal Veneto, e dove si registrano allagamenti anche in altre vallate.