Il fotovoltaico sostenibile e sociale

di Stefano Pierini

29 Luglio 2011 11:30

Un esempio di impianto fotovoltaico innovativo orientato alla tutela ambientale, quello realizzato da 9REN nella zona dei Castelli Romani, a Lanuvio.

Gli impianti fotovoltaici  a terra, dopo un’inarrestabile boom, oggi, anche grazie a leggi regionali che ne regolamentano la diffusione indiscriminata e ad un cambiato “conto energia“, stanno un po’ in standby.

Ma alcuni impianti hanno saputo coniugare l’innovazione, la tutela ambientale e l’attenzione al sociale. Fra questi c’è l’impianto, progettato e realizzato dalla 9REN, un gruppo nato nel 2008 dalla fusione della spagnola Gamesa Solar e l’italiana Ener 3, nella zona dei Castelli Romani, a Lanuvio.

Una zona tradizionalmente a forte vocazione agricola (vite e olio) con un clima eccezionale, terre fertili e un paesaggio stupendo (nelle giornate limpide si vedono le isole pontine  e il golfo del Circeo). Il territorio è in fase di trasformazione con nuovi insediamenti abitativi e lo sviluppo di servizi agrituristici. Ecco perché l’attivazione di un impianto da 6 MW su 14 ettari è stato il prodotto di varie collaborazioni (istituzionali, scientifiche) e  il coinvolgimento della Cooperativa Sociale Agricoltura Capodarco, molto conosciuta anche fuori Regione, per l’integrazione nelle sue attività agricole di persone svantaggiate.

La Regione aveva per la tutela ambientale, delle specifiche prescrizioni (piantumazioni di sempreverdi per la mitigazione ambientale) che la società ha notevolmente migliorato attivando un procedimento agronomico chiamato permacultura. Tale  approccio ha determinato una stretta collaborazione fra l’azienda che ha progettato e costruito l’impianto, in località Bellavista, il Comune di Lanuvio, la Provincia di Roma e la Fattoria Sociale.

Da tale impianto 2 ettari, sono stati affidati in comodato gratuito alla Cooperativa, che utilizzerà anche del personale oggi accolto dal Centro Diurno lanuvino e saranno coltivati a frutteto con metodo biologico, costituendo un importante luogo di studio per ricercatori e studenti di scienze agrarie. Saranno infatti piantate varie specie di alberi per favorire la biodiversità e tale metodologia conduce a un sistema vitale che si autosostiene e autodifende grazie proprio alla convivenza di specie diverse, come accade nel bosco.

Ecco quindi l’integrazione del progetto: risparmio energetico, coltivazione biologica, gestione del frutteto da parte della fattoria anche attraverso l’utilizzo di persone disabili. Un perfetto ecosistema non solo naturale ma anche organizzativo. L’impianto produce energia pulita per un fabbisogno di circa 2400 persone e con la piantumazione di circa 3000 alberi di varie dimensioni e altri arbusti della macchia mediterranea anche l’impatto visivo sarà minimo.

Onde dimostrare la validità scientifica della scelta agronomica, il progetto, stante i 20 anni d’uso dell’impianto fotovoltaico, prevede anche un monitoraggio della fertilità del suolo che alcuni sostengono potrebbe presentare un deficit di sostanza organica. A tal fine  è stato recentemente formalizzato un accordo di  ollaborazione tra 9REN e il  Centro di ricerca per lo studio delle relazioni tra pianta e suolo di Roma, struttura di ricerca pubblica, per avviare delle tecniche di coltivazione sui terreni fotovoltaici da cui dedurre un protocollo di coltivazione, o di tecnica di manutenzione, che costituirà per l’azienda un protocollo per tutti gli impianti.

La Regione in considerazione dell’attenzione ambientale e sociale dimostrata dalla 9REN, ha autorizzato, con la stessa metodologia altri 2 impianti, da 2 MW nella zona di Pontinia, in provincia di Latina.