Nomadismo digitale, il trend Usa per il lavoro ora anche da noi

di Lorenzo Gennari

16 Settembre 2010 16:00

Uno stile di vita che si sta diffondendo grazie allo sviluppo di Internet e che permette di vivere e lavorare ovunque ci sia una connessione. Si chiama "Digital nomadism" e ora sta prendendo piede anche in Italia

Grazie alle opportunità offerte oggi dal web, giovani e meno giovani sono riusciti, negli Stati Uniti, a crearsi una propria attività, redditizia e indipendente, da svolgere ovunque nel mondo ci sia una connessione Internet.

Il nomadismo digitale, così è stato ribattezzato questo nuovo modo di impostare la vita e il lavoro, ha iniziato a prendere piede anche nel vecchio continente, passando dapprima per la Nuova Zelanda e arrivando fino alle grandi città italiane.

Il primo sito italiano dedicato a questo fenomeno è frutto dell’iniziativa di due amici di Roma, patiti per la tecnologia e delusi dai ritmi sempre uguali di una vita sedentaria davanti ad una scrivania. Attraverso una sola pagina web, che si chiama appunto “nomadi digitali”, hanno gettato le basi per la creazione di una community che sia il punto di partenza per tutti quelli che vorrebbero fare lo stesso salto di qualità, ma non sanno da che parte iniziare.

Il nomadismo digitale permette, a chi abbraccia questa filosofia, di vivere in un luogo il tempo che si vuole, senza per forza mettere radici e di spostarsi quando si sente il bisogno di nuovi stimoli. «Si può basare il ritmo della propria vita sui veri bisogni e sulle proprie passioni – si legge nell’email di benvenuto nella community – questa è la vera grande opportunità che questo nuovo life style, fatto di mobilità e tecnologia, ci offre. Si può finalmente vivere viaggiando, lavorando dal web. Partendo da un’idea, da una passione, da una specifica capacità, ognuno può mettere in piedi il proprio business online ed essere finalmente libero di poter vivere in giro per il mondo».

Ma chi sono oggi i “nomadi digitali”? Per lo più blogger, fotografi, grafici, web designer, analisti, scrittori e reporter freelance. I luoghi di lavoro sono i bar, gli aeroporti, le spiagge, ma anche alberghi, case di amici e parenti o abitazioni in affitto. Su Facebook e su LinkedIn è possibile chiedere dei consigli direttamente a chi ha già intrapreso questo tipo di vita. Su worksnug.com è possible trovare i posti nel mondo in cui lavorare meglio in mobilità. Non mancano le singole storie raccontate su YouTube (http://www.youtube.com/dignomads) da chi è già diventato un punto di riferimento per tutti.

Negli Stati Uniti molti nomadi digitali sono diventati dei seguitissimi opinion maker e guru della comunicazione e dalla loro pagina di Twitter dettano legge nel campo del marketing, del social networking e delle strategie aziendali. Secondo uno di loro (Steve Rubel, dirigente della Edelman): «Se non si consentirà ai propri dipendenti di diventare nomadi, loro lo faranno lo stesso e a quel punto diventeranno tuoi concorrenti».