A Forlì, per aumentare la sicurezza dei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico, l’ospedale Morgagni-Pierantoni ha introdotto un semplice protocollo di riscontro preventivo sia dei materiali, sia delle operazioni da effettuare.
La prassi della sala operatoria è stata perciò tramutata in un modulo la cui scansione viene affidata ad un lettore ottico in grado di acquisire in tempo reale tutti i dati. Come accade per i piloti prima del decollo, medici e infermieri dovranno pertanto effettuare un ultimo e puntuale controllo di tutte le operazioni e le dotazioni mediche.
Il riscontro non si esaurisce però con le verifiche preventive, ma riguarda tutte le fasi dell’intervento chirurgico: il controllo infatti avviene anche durante e dopo l’operazione e accerta che siano state rispettate e seguite tutte le procedure previste.
In concreto, un infermiere referente pone varie domande, ad esempio «Il sito dell’intervento è stato marcato?» o «Il conteggio finale di garze, aghi e altro strumentario chirurgico é corretto?», presenti in un modulo predefinito, a tutti i componenti dell’equipe, barrando, in base alle risposte ricevute, le opportune caselle: migliorando la comunicazione fra operatori si cerca insomma di azzerare il rischio di potenziali errori.
A questo punto entra in gioco la seconda innovazione, che vede Forlì capofila in Regione e in Italia. Per vistare le varie voci, infatti, si utilizza una speciale penna digitale con lettore ottico in grado di acquisire in tempo reale tutti i dati, che vengono scaricati, una volta che l’apparecchio è inserito nella sua unità base digitale, negli opportuni archivi informatici, con notevole risparmio di tempo ed evitando eventuali errori di battitura.
«Lo strumento è stato mutuato dall’aeronautica – spiega il dottor Giorgio Gambale, direttore dell’U.O. di Anestesia e Rianimazione dell’Ausl che ha partecipato alla costruzione del progetto regionale “Rete sale operatorie sicure” – dove i piloti dispongono di un elenco di controlli da effettuare prima del decollo. Basarsi solo sulla propria memoria, infatti, sarebbe impossibile oltre che rischioso».
Le evidenze scientifiche dimostrano che anche in sala operatoria questo sistema paga. Si è visto che dove si utilizzano checklist diminuiscono, ad esempio, sia le complicanze sia le infezioni del sito chirurgico. I paesi anglosassoni sono stati fra i primi a recepire questa innovazione, mentre in Italia la Regione Emilia-Romagna sta facendo da apripista.