Approvazione unanime in Senato per lo Statuto delle imprese che ora passa all’esame della Camera dei Deputati.
Il Ddl si pone l’obiettivo primario di dare una risposta normativa alle esigenze delle piccole e medie imprese: meno burocrazia, più finanziamenti e agevolazioni per compensare i ritardi nei pagamenti.
Riflettori puntati sulle Pmi, cruciali per l’economia italiana, in linea con le direttive dell’Unione Europea contenute nello Small Business Act.
La senatrice del Pdl Simona Vicari ha spiegato che lo Statuto delle imprese punta a rilanciare le piccole e medie imprese andando ad operare principalmente sui «tre importanti punti:
- semplificazione delle procedure per l’avvio delle attività di impresa (impresa in un giorno);
- contrasto ai ritardati pagamenti tra aziende e tra imprese e pubblica amministrazione;
- facilitazioni nell’accesso al credito, «premiando la progettualità rispetto alle garanzie».
Particolare rilievo assume, soprattutto a fronte della recente direttiva Ue sui tempi di pagamento della PA, l’ordine del giorno volto a contrastare il fenomeno: il governo valuterà la possibilità di permettere alle Pmi di compensare, anche parzialmente, crediti accumulati nel periodo d’imposta successivo a quello di ritardato pagamento con i debiti erariali dovuti nei confronti degli enti pubblici, e di fare in modo «che tale compensazione possa essere perfezionata con accordo transattivo tra le parti, previo accertamento della regolarità dei versamenti tributari e contributivi dall’impresa nei confronti dello Stato e degli altri enti pubblici».