Non è possibile richiedere la neutralizzazione dei contributivi valroizzati attraverso il riscatto della laurea. Lo ha affermato la Corte Costituzionale con la sentenza 112/2024, dichiarando illegittimo richiederne la cancellazione per raggiungere requisiti pensionistici maggiormente favorevoli.
Per la Corte, l’esercizio della facoltà di riscatto della laurea può non andare incontro ai concreti interessi del riscattante anche in un momento in futuro.
Nel caso preso in esame, il risultato ottenuto dal lavoratore attraverso il riscatto finiva per essere meno favorevole rispetto a quello atteso. Un effetto che tuttavia non può essere cancellato dopo il riscatto.
Il riscatto di per sé non è un beneficio sempre e comunque a favore del dipendente.
Il diritto concesso è solo l’incremento dell’anzianità contributiva (Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 28 settembre 2007, n. 20378), come appunto avvenuto nel caso di specie.