Tecnologie d’impresa: da RIDITT, banca dati online per Pmi

di Tullio Matteo Fanti

25 Giugno 2008 17:45

Una ricerca condotta da RIDITT ha permesso la realizzazione di una database online in grado di informare le Pmi sulle aree tecnologiche a maggior impatto per ogni settore industriale

Una ricerca promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico e condotta da RIDITT (Rete italiana per la diffusione dell’innovazione e il trasferimento tecnologico alle imprese) sul trasferimento tecnologico alle imprese, ha permesso di realizzare una banca dati online a consultazione libera, dove rintracciare le tecnologie utili all’innovazione industriale e già sviluppate presso Università e istituti di ricerca.

L’indagine ha seguito un approccio “application driven”, basato cioè sull’individuazione, per ogni specifico settore, di concrete applicazioni industriali innovative. Questo metodo è stato
preferito al più diffuso approccio “technology push”, che a partire da una data tecnologia identifica i potenziali settori di impatto.

I dati raccolti, hanno consentito la realizzazione di una matrice 18×10 basata sui diversi settori industriali e sulle diverse aree tecnologiche, la cui consultazione permette di ricavare importanti informazioni qualitative sulle aree tecnologiche a maggior impatto per ogni settore industriale considerato.

Lo strumento informativo è rivolto ai principali attori del Sistema Innovativo Nazionale e offre alle imprese spunti per avviare progetti mirati all’innovazione e al trasferimento tecnologico, oltre che dare ai sistemi di ricerca elementi per conoscere meglio la domanda da parte delle Pmi e ai policy maker un supporto per definire programmi di sostegno all’innovazione più vicini alle esigenze del sistema produttivo nazionale.

Il Programma RIDITT, lo ricordiamo, offre servizi di informazione, formazione e networking per favorire i collegamenti tra il sistema delle imprese e il mondo universitario e della ricerca. Più concretamente, propone il co-finanziamento di progetti innovativi nelle Pmi.

L’obiettivo è di creare uno strumento informativo in grado di far sapere alle Pmi “chi fa che cosa” nel panorama pubblico della ricerca. Se le piccole e medie imprese si affidassero alle Università per i propri progetti di ricerca, potrebbero risparmiare fino al 40% delle spese attraverso il credito di imposta.