Mia moglie ha versato dal 2012 al 2015 al fondo pensioni per le casalinghe la quota minima di circa 300 euro l’anno, poi abbiamo interrotto i versamenti. Le chiedo se è possibile ripristinare il pagamento e se rimane la continuità contributiva.
In linea di massima è possibile riprendere i versamenti in qualsiasi momento. Possono iscriversi al Fondo Casalinghe coloro che:
- svolgono lavoro in famiglia non retribuito connesso con responsabilità familiari, senza vincoli di subordinazione;
- non sono titolari di pensione diretta;
- non prestano attività lavorativa dipendente o autonoma per la quale sussista l’obbligo di iscrizione ad altro ente o cassa previdenziale;
- prestano attività lavorativa part-time se, in relazione all’orario e alla retribuzione percepita, si determina una contrazione delle settimane utili per il diritto a pensione.
Come specifica l’INPS sul suo portale, l’iscrizione al fondo pensione casalinghe (aperto anche ai caregiver) una volta effettuata conserva la sua validità anche se non vengono più effettuati versamenti.
Che, quindi, possono essere ripresi in qualsiasi momento: il loro importo è libero ma servono almeno 25,82, euro per vedersi accreditato un mese di contribuzione. I contributi versati sono interamente deducibili dal reddito imponibile Irpef del dichiarante, anche per i familiari fiscalmente a carico.
Con questi contributi è possibile raggiungere la pensione di vecchiaia oppure quella di inabilità, in entrambi i casi con almeno cinque anni di contributi.
Tuttavia, per potervi accedere, l’importo maturato (valorizzato con il contributivo), deve essere pari ad almeno 1,2 volte e mezzo l’importo dell’assegno sociale. Per una stima dell’importo dell’assegno, si consideri che su 110 euro l’anno vengono accreditati 4 mesi.
=> Fondo pensione casalinghe: quanto spetta?
Un utile riferimento di prassi è la circolare INPS 223/20017.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz