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Accesso al credito: grandi aziende favorite a scapito delle PMI

di Edoardo Musicò

3 Aprile 2012 15:00

L’accesso al credito si conferma il problema principale delle PMI: gli ultimi dati della Cgia di Mestre puntano il dito sulla grande industria, favorita dalle banche a scapito dei soggetti piccoli.
Su oltre 1.400 miliardi di euro stanziati tra settembre 2010 e 2011, il 79,4% delle risorse (1.134 miliardi) è stato erogato solo al 10% del sistema produttivo, rappresentato dai maggiori affidatari, cioè grandi aziende.

Le PMI denunciano il rapporto privilegiato con gli istituti di credito delle grandi imprese, mentre alle piccole i finanziamenti arrivano con il contagocce.

Guardando bene le cifre, si scopre che le imprese di cui le banche si fidano di più non sono certo immuni da sofferenze. Pur non trattandosi sempre insolvenza vera e propria, molte grandi imprese hanno comunque ricevuto comunicazioni di richiesta di restituzione entro i tempi di legge di tutti i crediti concessi. Non è quindi un caso se su 99,5 miliardi di mancati rientri, i maggiori affidatari sono esposti per il 78,3% del totale.

La parte del leone nei finanziamenti spetta ai grandi affidatari della Lombardia, che si sono portati a casa 447 miliardi, l'86,2% dei fondi destinati alle imprese della Regione), seguono il Lazio con 163,9 miliardi, il Veneto (158) e l'Emilia Romagna (150,9).

Ma anche nelle altre regioni le grandi imprese hanno rastrellato dai due terzi ai tre quarti dei finanziamenti disponibili, nonostante le sofferenze dei grandi affidatari verso le banche superino il settanta per cento dei mancati rientri in tutta Italia, con una forbice tra il 71,7% della Sicilia e l'82,8 di Lazio e Trentino Alto Adige.

Giuseppe Bertolussi, segretario Cgia, ritiene che questa disparità  di trattamento dipenda da un rapporto consolidato tra sistema bancario e grandi imprese che, per tradizione, erano considerate un punto di riferimento nella vecchia struttura industriale. Oggi i grandi gruppi italiani sono molto pochi, ma possono ancora contare su propri dirigenti o manager a loro vicini nei consigli di amministrazione degli istituti di credito, mentre piccoli imprenditori e lavoratori autonomi non hanno questo tipo di rappresentanza.

E il problema s'ingigantisce, nonostante le PMI rappresentino quasi il 99% del sistema produttivo, considerando che i crediti a favore delle grandi aziende sono aumentati in media dello 0,7% rispetto all'anno precedente.