L’Industria italiana dell’Information Technology ha raggiunto punte di eccellenza, tanto da collocarci secondi in Europa con 97mila imprese, 390mila addetti e un valore aggiunto del 2,8%.
Sono i dati del “1° Rapporto sul settore IT in Italia” presentato venerdì da Assinform e realizzato in collaborazione con Camera di Commercio di Milano, ESeC e NetConsulting.
Lo studio traccia il quadro globale delle dinamiche strutturali nonchè dell’offerta IT in Italia e in Europa , con una visione comparativa.
I poli d’eccellenza restano Roma e Milano, proprio perchè riescono a interfacciarsi con i mercati internazionali, con risultati positivi dovuti in larga parte al traino delle medie imprese.
Il 92,4% dell’IT italiano è occupato dal segmento Software (al 4° posto in Europa), con un esiguo 3,6% di Hardware e 4% di Assistenza tecnica. Tuttavia, le 40 medie imprese Hardware italiane producono da sole un fatturato che le vede prime in Europa.
L’IT emerge dunque come il motore nevralgico dell’innovazione tecnologica di tutto il nostro Made in Italy. Un potenziale di crescita che però deve ora confrontarsi con gli effetti della crisi, soprattutto per quanto riguarda le Pmi.
Nel rapporto sull’Informatica italiana, infatti, non mancano gli inevitabili segnali d’ombra: 94% di piccole imprese con bassi margini operativi, oltre che una perdita di oltre 5 mld a saldo della bilancia commerciale.
Nonostante i successi, entro il 2009 è previsto un calo – causa recessione – del 5,9%, dovuta al taglio dei budget aziendali.
«Dopo le misure di emergenza, è giunto il momento di sostenere i settori dell’innovazione tecnologica per rilanciare la crescita» ha dichiarato Ennio Lucarelli, Presidente di Assinform, il cui auspicio è che il Governo vari il Progetto Informatica nell’ambito di Industria 2015.
Altre misure attese sono quelle in ambito Copyright, brevetti e proprietà intellettuale, in cui l’Industria IT chiede un sistema più efficace per tutelare le idee innovative delle Pmi e consentire loro di emergere anche a livello internazionale.