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Redditometro 2012 ai nastri di partenza

di Noemi Ricci

Pubblicato 31 Gennaio 2012
Aggiornato 19 Luglio 2013 15:03

Finita la sperimentazione, entra in vigore il Redditometro 2012 per combattere l'evasione fiscale: uno scostamento del 20% tra dichiarazione dei redditi e spese fatturate fa scattare gli accertamenti esecutivi.

Conto alla rovescia per il Redditometro 2012 che, a partire dal 1° febbraio, entra in vigore in veste di strumento del Fisco contro l’evasione fiscale, dopo un periodo di sperimentazione durato 3 mesi.

Fondamentalmente, il Redditometro servirà agli organi di controllo per effettuare verifiche incrociate tra le spese dei contribuenti, quindi il loro tenore di vita, e il reddito dichiarato dagli stessi. E nel caso in cui la differenza tra i due valori dovesse presentare uno scostamento di oltre il 20% scatteranno in automatico i controlli fiscali e gli accertamenti esecutivi.

Un vero e proprio giro di vite contro l’evasione fiscale, dunque, che scatta da subito, ma con uno sguardo anche al passato: il Redditometro, infatti, andrà a scandagliare anche le dichiarazioni dei redditi presentate nel 2010 e relative all’anno d’imposta 2009.

Soggetti interessati dal Redditometro

Da precisare che le imprese non sono coinvolte dal Redditometro, almeno non direttamente.
Sono invece interessate tutte le persone fisiche e gli imprenditori individuali, i professionisti, i commercianti, gli artigiani, i dipendenti ed anche i pensionati.

Voci di spesa

Ricordiamo ancora una volta quali sono le spese sotto la lente dell’Agenzia delle Entrate.
Le tipologie di spesa che rientrano nel controllo incrociato del Redditometro – perché ritenute rappresentative della capacità di acquisto che contribuisce alla stima del reddito – sono fondamentalmente sette, per un totale di 100 voci:

  1. abitazioni;
  2. mezzi di trasporto;
  3. assicurazioni e contributi previdenziali;
  4. istruzione;
  5. attività sportive e ricreative;
  6. investimenti immobiliari e mobiliari netti;
  7. altre spese significative (oggetti d’arte, preziosi, donazioni e così via).

Per effettuare una autodiagnosi e verificare se la propria dichiarazione dei redditi è coerente alle spese effettuate l’Agenzia ha messo a disposizione dei contribuenti un apposito software.