Opzione Donna: come si calcola la decurtazione della pensione?

Risposta di Barbara Weisz

Pubblicato 2 Ottobre 2023
Aggiornato 16:29

Maria Chiara chiede:

A fine anno maturo 35 anni di lavoro e vorrei sapere, optando per Opzione Donna, di quanto può essere la decurtazione mensile.

Innanzitutto, le segnalo che se lei matura il requisito entro la fine di quest’anno potrà chiedere di andare in pensione con l’Opzione Donna solo se verrà inserita una proroga di questo strumento in Legge di Bilancio. La norma attualmente in vigore, prevede infatti che il requisito vada maturato entro il 31 dicembre 2022.

La proroga sarà con ogni probabilità inserita in Manovra 2024 (con l’equiparazione del diritto allo sconto sul requisito anagrafico per le donne con e senza figli) e forse accompagnata anche da una seconda opzione: l’APE Donna, che aumenta il requisito anagrafico ma evita il ricalcolo contributivo dell’assegno pensionistico.

Fatta questa premessa, veniamo alla domanda specifica sul calcolo. L’intera pensione, applicando l’Opzione Donna, come noto viene ricalcolata con il metodo contributivo.

La discriminante per decidere la convenienza è quindi rappresentata dal numero di contributi che lei ha versato prima del 31 dicembre 1995. Il motivo è che sono questi i contributi che, se lei aspettasse di maturare il requisito pieno a pensione, verrebbero valorizzati con il sistema retributivo.

Se, per esempio, i 35 anni di contributi che lei matura entro la fine di quest’anno sono continuativi,  le ha probabilmente pochi versamenti prima del 1996, di conseguenza l’Opzione Donna non dovrebbe comportare una grossa penalizzazione. Se invece lei ha dei buchi contributivi successivi al 1996, e viceversa maggiori versamenti precedenti a questa data, la penalizzazione sarà più alta.

Calcolo contributivo e retributivo: che differenza c’è?

Il calcolo contributivo considera soltanto il montante accumulato (al momento della pensione, si trasforma in rendita mensile applicando un coefficiente che tiene conto dell’età e delle aspettative di vita) senza valorizzare l’importo dello stipendio, il calcolo retributivo si basa invece anche sugli ultimi stipendi percepiti ed è suddiviso in 2 quote:

  • quota A – ultimi 5 anni di stipendio rivalutati con aliquota di rendimento + settimane di contribuzione accreditate al 31/12/1992;
  • quota B – ultimi 10 anni di stipendio o anni dal 1993 alla pensione per chi aveva 15 anni di contributi al 31/12/1992 + numero di settimane accreditate.

Il retributivo si applicherebbe per i versamenti fino al 31 dicembre 2011 per chi aveva maturato almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995. Il sistema misto (ossia retributivo fino al 31 dicembre 1995 e poi contributivo) si applicherebbe – senza Opzione Donna – per chi al 31 dicembre 1995  non aveva maturato i 18 anni di contributi. Con Opzione Donna, che impone di applicare il sistema contributivo anche alla quota che si sarebbe potuta calcolare con il sistema retributivo, in passato si arrivava fino al 25-30% di decurtazione sulla pensione piena ma, negli ultimi anni, con il diminuire della quota retributiva accumulata nel montante delle lavoratrici, il taglio tende a ridursi.

Per un calcolo preciso, può utilizzare il simulatore online INPS. C’è anche uno strumento di calcolo pensione su PMI.it: lei può inserire gli anni di contributi, e prima fare il calcolo con il sistema contributivo, e poi con quello misto.

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