Riscatto, cumulo e pensione professionisti

Risposta di Barbara Weisz

Pubblicato 29 Novembre 2017
Aggiornato 30 Novembre 2017 14:43

Ernesto chiede:

Alla data 31.12.1995 ho versato contributi INPDAP per 15 anni, in più ho riscattato gli anni di laurea (durante lo stesso periodo) che l’estratto INPS mi certifica dal 1972 al 1977 (5 anni). La mia tanto auspicata pensione dovrà essere calcolata con il metodo retributivo fino all’anno 2012? Oggi sono iscritto Inarcassa.

Sì: la sua pensione sarà calcolata con il retributivo fino al 31 dicembre 2011, mentre sui versamenti successivi al primo gennaio 2012 si applica il sistema contributivo. La norma (articolo 24, dl 201/2011) prevede che per mantenere il calcolo retributivo fino al 2012 siano necessari almeno 18 anni di contributi versati entro il 31 dicembre 1995. Si calcolano anche gli anni di riscatto della laurea, indipendentemente da quando è stata effettuata l’operazione.

=> Il riscatto pensionistico della laurea

Mi spiego: anche se lei ha fatto il riscatto della laurea successivamente al 1995, i relativi contributi da riscatto si riferiscono al periodo in cui lei ha frequentato l’università e conseguito il titolo. Nel suo caso, il periodo va dal ’72 al 77, quindi è precedente al ’96, e va quindi a sommarsi alla parte di versamenti contributivi che danno diritto al calcolo retributivo.

=>Riscatto laurea, i limiti di legge

Questo, perché i suoi contributi precedenti al 1996 sono stati versati in una gestione che ora è confluita nell’INPS. Se invece fossero stati versati, ad esempio, all’Inarcassa, allora sarebbero validi per la maturazione del diritto a pensione attraverso il cumulo, ma non darebbero diritto al calcolo retributivo. Lo prevede la legge di Stabilità 2017, che ha previsto il cumulo dei contributi per i professionisti iscritti agli ordini, ma non ha esteso il calcolo retributivo ai contributi versati alle case private.

=>Cumulo pensione professionisti con retributivo

In ogni caso, i suoi 18 anni di contributi precedenti al ’96 sono versati all’INPDAP, che oggi è confluito nell’INPS, istituto che paga la sua quota in base alle proprie regole, che prevedono, appunto, il calcolo retributivo.

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