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Riforma Pensioni: Opzione Tutti e Quota 102, ripartono i lavori

di Alessandra Gualtieri

12 Novembre 2021 11:58

Riforma Pensioni, il 16 novembre riparte il confronto: le richieste sindacali e la proposta Opzione Tutti per uscire a 62 anni con il calcolo contributivo.

La Quota 102, assieme alla proroga dell’APE Sociale (con estensione della platea dei beneficiari) ed a quella dell’Opzione Donna (a requisiti invariati, con maturazione slittata di un anno) è prevista dal disegno di legge di Bilancio 2022, il cui testo da 219 articoli è stato trasmesso al Senato. La sessione inizia martedì 16 novembre. Lo stesso giorno riparte il tavolo di concertazione tra Governo e Sindacati per la prossima riforma pensioni, a cui parteciperanno anche i ministri Daniele Franco e Andrea Orlando.

Riforma Pensioni

Maurizio Landini (Cgil), Luigi Sbarra (Cisl) e Pierpaolo Bombardieri (Uil) sono dunque stati convocati da Mario Draghi, dopo la fumata nera dell’ultimo incontro. Il ministro del Lavoro Orlando ha espresso la volontà di aprire un confronto che affronti in modo strutturale alcuni dei problemi posti nell’ultimo vertice. Le nuove ipotesi, dopo il braccio di ferro delle scorse settimane sono ben poche. E le proposte sindacali rimangono immutate: Quota 41 per tutti, uscita anticipata dai 62 anni per tutti, pensione di garanzia per i giovani.

Una novità emersa nelle ultime ore, tra le contro-proposte di Governo rispetto alla Quota 41 per tutti – anelata dai Sindacati  che si ritiene troppo costosa per lo Stato – sarebbe la cosiddetta Opzione Tutti: uscita anticipata a 62 anni prendendo come assegno pensionistico quanto maturato fino a quel momento, con il sistema contributivo. La stima della penalizzazione si aggirerebbe intorno al 20-30%. Come ha spiegato il Ministro Orlando:

Tornare al contributivo non significa necessariamente tornare alla Fornero com’era: lo sforzo che si può fare è mantenere l’impianto contributivo, ma costruire elementi di flessibilità che consentano di evitare alcune rigidità e andare così incontro ad alcune delle istanze del sindacato.

Pensioni in Manovra 2022

Per quanto riguarda le misure inserite in Manovra, i Sindacati chiedono una revisione della nuova APE Sociale, con estensione a tutti i disoccupati di lunga durata o a chi è in cassa integrazione senza prospettive di rientro. Per quanto concerne i nuovi gravosi, la richiesta è di ridurre a 30 anni il requisito contributivo. Non solo: si propone di applicare il nuovo elenco esteso anche ai lavoratori precoci, per la pensione con 41 anni di contributi.

Quota 102

La Quota 102, intanto, entra in vigore il 1° gennaio 2022 e consente di andare in pensione con 64 anni di età e 38 di contributi a chi ne matura i requisiti entro il 31 dicembre 2022, con tutte le altre regole già previste per la Quota 100 (articolo 14 del dl 4/2019). In pratica, la platea è la medesima ma si estende ai nati della classe 1958, avendo la nuova misura durata semplicemente annuale. La nuova Quota alza dunque di due anni il requisito anagrafico della Quota 100, lasciando intatto quello contributivo.

Beneficiari

Una volta maturato, il diritto alla Quota 102 si cristallizza: significa che può essere esercitato anche successivamente. Per questo motivo, sono state elaborate delle previsioni di uscita anticipata con un orizzonte temporale cinquennale. Chi non rientra a nei requisiti richiesti, dovrà attendere di maturare una pensioni ordinarie previste dalla Legge Fornero: 67 anni e 20 di contributi per quella di vecchiaia oppure 42 anni e dieci mesi (uno in meno per le donne) per quella anticipata, a patto però di aver maturato un assegno pari ad almeno 2,8 volte il minimo.

Secondo alcune indiscrezioni di stampa, le stime di Governo contenute nella Relazione tecnica di accompagnamento al disegno di legge di bilancio (la Manovra 2022), i pensionati che potrebbero uscire dal mondo del lavoro per effetto della Quota 102 sarebbero:

  • 16.800 nel 2022,
  • 23.500 nel 2023,
  • 15.100 nel 2024,
  • 5.500 nel 2025,
  • 1.000 nel 2026.

Secondo le stime dei Sindacati, invece, si tratta nell’immediato di circa 15mila potenziali beneficiari, a cui si aggiungono coloro che compiono 64 anni nel 2022 e che non erano finora rientrati nella Quota 100 per mancanza del requisito contributivo: in tutto sarebbero circa 34mila persone, ma escludendo chi aveva già diritto alla Quota 100 si scende a circa 8.500 possibili beneficiari. Con Quota 100 erano circa 110.000 i potenziali beneficiari, per cui le due misure non sono certo paragonabili. La richiesta dei sindacati è quella di modificare Quota 102 e annettere i nati del 1960.

Costi

Sempre in base ad anticipazioni di stampa sui dati tecnici elaborati dal Governo, le stime di spesa previste dal Ministero dell’Economia quantificherebbero in circa 176 milioni di euro il costo annuale della Quota 102. Nei prossimi quattro anni, tuttavia, la spesa pubblica per questa misura supererebbe 1,6 miliardi, incamerando tuttavia i minori oneri della Quota 100 dal 2024 (1,8 miliardi). Il picco dei costi sarebbe previsto per il 2023 (con 679,3 milioni), quando sarebbero stimate 23.500 uscite con pensione anticipata a 64 anni.