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Tre buoni motivi per fare impresa

di Nicola Santangelo

Pubblicato 2 Febbraio 2012
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:39

Non si può essere tutti lavoratori dipendenti con un posto fisso, un cartellino da timbrare, una busta paga e uno stipendio sicuro. E poi, diciamo la verità : quanti sono i lavoratori dipendenti che ad un certo punto della loro carriera cominciano a ritenere noioso il proprio lavoro? Anche se ormai è prassi comune nelle aziende il concetto di turnover, ci sono momenti in cui dal proprio lavoro si desidera molto di più che un cartellino da timbrare e una scrivania da occupare.

Sentirsi annoiati e stanchi del proprio lavoro, infastiditi di certi atteggiamenti del capo o nauseati di alcuni comportamenti dei colleghi. Può capitare e, personalmente, ritengo che sia un bene perché, in questo modo, si riceve uno stimolo a cercare di meglio, a esplorare nuovi mondi, nuove opportunità  o alternative. In una sola parola a crescere.

Lasciare un'azienda per un'altra potrebbe significare ritrovarsi nel giro di qualche anno nella medesima situazione. Perché, allora, non pensare di fare impresa? Eccovi tre buoni motivi.

Fiscalità  di vantaggio
Chi fa impresa può contare su una fiscalità  di vantaggio ossia la tassazione dei redditi con l'applicazione di un'aliquota pari al 5% per i primi cinque anni di attività  ovvero fino al raggiungimento dei trentacinque anni di età .

Zero spese
Società  con un solo euro di capitale. Si chiamano società  semplificate a responsabilità  limitate e sono state introdotte con il pacchetto liberalizzazioni a favore degli under 35. E' previsto un capitale di un euro e per la costituzione non occorre la presenza del notaio ma il semplice invio della comunicazione al Registro delle imprese.

Incentivi
Sono numerosi gli incentivi che provengono da leggi, programmi regionali e Camere di Commercio per i giovani imprenditori. Tra questi vogliamo segnalare il programma Start Lombardia, un bando della Regione Toscana che stanzia 30 milioni per i giovani e gli aiuti della Regione Piemonte tra cui quello per i contratti di rete tra imprese.