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L’automobile? Si può vendere come servizio!

di Sonia Ferretti

Pubblicato 16 Ottobre 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:43

L’idea è quella di far diventare l’automobile elettrica come un telefonino: ricaricabile o in abbonamento.

A promuovere l’iniziativa (da attuarsi entro il 2012) è lo stato di Israele e l’ideatore del progetto “Project better place” è Shay Agassi. Due case automobilistiche hanno già  aderito con entusiasmo: Renault e Nissan.

Per lanciare il progetto le auto saranno offerte gratis all’utenza che dovrà  firmare un contratto pluriennale e utilizzare le stazioni di servizio pagando “a consumo“. Quale consumo? direte voi… Si tratta della sostituzione della batteria esaurita con una carica dopo aver percorso la bellezza di 200 Km.

In Israele, nei prossimi anni verrà  lanciata anche una campagna per la sostituzione della propria auto con una elettrica a colpi di incentivi fiscali e già  altri Stati come India e Cina hanno chiesto di replicare il progetto.

L’elettricità  che servirà  a ricaricare i motori dovrebbe essere quasi tutta prodotta con fonti alternative come quella solare, altro campo nel quale lo stato ebraico si distingue. L’auto elettrica, quindi, potrà  essere ricaricata ovunque e la manutenzione sarà  gratuita, presso le stazioni di servizio abilitate.

Questo tipo di attività  potrebbe essere preso in considerazione anche in Italia per vari motivi:

  • il modello “abbonamento” annuale potrebbe sostituire quella attuale “a consumo”, per creare maggiori interessi e permettere nuovi investimenti
  • si potrebbe creare un nuovo e redditizio settore di nicchia
  • considerati i benefici ecologici che lo Stato potrebbe sostenere, potrebbe essere questo un nuovo ricco filone per incentivi e sgravi fiscali.

Oltretutto, si centrerebbero alcuni obiettivi nazionali: rispetto del protocollo di Kyoto, riduzione dell’inquinamento, traino alla tanto desiderata indipendenza energetica italiana, attuando soluzioni che non comportino imprevisti ingestibili.