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Ddl ottava salvaguardia esodati

di Francesca Vinciarelli

20 Giugno 2016 10:00

Pronto il Ddl sull'ottava salvaguardia per i lavoratori esodati finora esclusi dalle precedenti tutele dalla Riforma delle Pensioni Fornero.

È ufficialmente in arrivo l’ottava salvaguardia per i lavoratori esodati: il Disegno di legge sostenuto dall’Ex ministro del Lavoro Cesare Damiano con l’obiettivo di risolvere definitivamente il problema generato dalla Riforma delle Pensioni Fornero.

Ottava salvaguardia

La nuova tutela vede coinvolti i lavoratori esodati che pur essendo rimasti nel 2012 senza lavoro né pensione non sono rientrati nei requisiti richiesti dalle precedenti misure di salvaguardia. Si tratta di 20-30mila lavoratori ancora in attesa di apposita tutela.

=> Ottava salvaguardia esodati: la proposta

«Con questo provvedimento – dichiara il primo firmatario del Ddl, Cesare Damiano – si chiude la ferita aperta nel 2011 con l’approvazione della Legge Fornero utilizzando i risparmi maturati sul Fondo Esodati dunque senza ulteriori costi per lo Stato».

A premere l’acceleratore sull’ottavo provvedimento in favore dei lavoratori esodati è stata anche Maria Luisa Gnecchi (Pd), la quale ha dichiarato:

«L’ottavo provvedimento di salvaguardia è necessario per risolvere le criticità ancora in sospeso e che riguardano, ad esempio, i lavoratori in mobilità autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione, i lavoratori agricoli e le collaboratrici familiari, esclusi dall’ultimo provvedimento di salvaguardia».

Richieste degli esodati

Secondo la Rete dei Comitati degli Esodati gli esodati esclusi dalle precedenti salvaguardie sarebbero 34.000 i quali, in attesa che il Governo emani il decreto per l’ottava salvaguardia, denunciano

“Il grave ritardo con il quale l’INPS sta procedendo a chiudere l’istruttoria delle istanze sulla 7° salvaguardia e la predisposizione del Report conclusivo sulle 7 salvaguardie fino ad ora approvate procedendo alla quantificazione dei risparmi conseguiti nelle stesse”.

Si tratta di un passaggio fondamentale per dare il via all’ottava e definitiva misura di tutela nei confronti degli esodati, come spiegato dallo stesso Cesare Damiano.

=> Ottava salvaguardia esodati: la richiesta

Aspettando notizie per gli ultimi esodati, la Rete dei Comitati degli Esodati ha indetto un ennesimo presidio per il 23 giugno dalle ore 9 alle 13 a Roma davanti al Ministero del Lavoro con l’obiettivo di chiedere:

  • l’immediata chiusura delle istruttorie della settima salvaguardia;
  • la chiusura della contabilità delle sette salvaguardie con la rapida convocazione della prevista Conferenza di Servizi che certifichi i reali risparmi derivati dalle stesse e già ampiamente documentati dall’INPS nel suo ultimo parziale Report, che risorse risparmiate  ben sufficienti per un nuovo provvedimento di salvaguardia per tutti gli esclusi;
  • il pieno reintegro delle somme prelevate dal “Fondo Esodati” di cui al comma 235 della L. 228/2012 ed utilizzate per svariati capitoli di spesa incoerenti rispetto al dettato legislativo che regolamenta il fondo stesso;
  • il pieno e totale utilizzo di tutti gli 11,6 miliardi già stanziati per gli “esodati” con un nuovo definitivo provvedimento che ricomprenda TUTTI gli esclusi senza alcun nuovo onere aggiuntivo a carico dello Stato;
  • il pieno sostegno del Governo alla nuova proposta di legge parlamentare N.3893 per l’ ottava salvaguardia a prima firma dell’ On. Cesare Damiano depositata alla Camera, assicurando alla stessa un iter parlamentare d’urgenza per la sua approvazione nel più breve tempo possibile e comunque non oltre il mese di settembre.

Altre misure nel Ddl

Tornando al Ddl che dovrà essere discusso nei prossimi mesi in Parlamento, esso contiene, oltre all’ottava salvaguardia per i lavoratori esodati anche una proposta di legge per estendere la tutela dalla Riforma delle Pensioni Fornero, ovvero la pensione a 64 anni, in favore di coloro che al 28 dicembre 2011 erano in condizione di disoccupazione, nonché una soluzione per risolvere il problema dei macchinisti ferrovieri che dal 2012 hanno perso le specificità previdenziali loro riconosciute.