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Approvato il Codice degli appalti, bene le Pmi

di Alessandro Vinciarelli

Pubblicato 21 Giugno 2010
Aggiornato 24 Giugno 2013 12:03

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato la versione finale del Codice degli appalti, contenente le regole per i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Nuove sanzioni in caso di errori e nuove classifiche dedicate alle Pmi

Dopo quattro incontri di valutazione, il Consiglio dei Ministri ha chiuso il discorso sul regolamento di attuazione del Codice degli appalti, che contiene il quadro completo per la definizione dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Diverse le novità che interessano le imprese.

In primo luogo, nuove sanzioni (fino a 51mila euro) per le aziende che non collaboreranno con l’Autorità di vigilanza o che utilizzeranno certificati falsi inerenti ai lavori.

Il Codice, che entrerà in vigore nella sua interezza solo sei mesi dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, contiene inoltre interessanti cambiamenti per il mondo delle Pmi.

Nascono infatti due nuove classifiche di lavori, specifiche per la categoria delle piccole e medie imprese, che comprenderanno rispettivamente appalti tra 1,033 milioni e 1,5 milioni e appalti tra 2,5 e 3,5 milioni.

Apertura anche per i professionisti, per i quali si abbassano i requisiti di accesso richiesti fino ad oggi. Non sarà più indispensabile dimostrare di aver realizzato servizi analoghi a quelli in gara e si potranno utilizzare per la presentazione delle domande anche progetti eseguiti per committenti privati.

Il consenso è piuttosto unanime, grazie anche alla ricerca di una maggiore apertura sul mercato e di una più esplicita trasparenza nelle future opere pubbliche. Ad esempio, la verifica dei progetti sarà affidata ad organismi esterni, che avranno la responsabilità di definire la sostenibilità economica, la congruità dei prezzi e la qualità del lavoro.