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Lavoro, Fornero: i giovani non siano selettivi

di Francesca Vinciarelli

23 Ottobre 2012 12:00

Fornero parla di giovani e lavoro, esortandoli a prendere qualsiasi impiego e ad entrare subito nel mercato del lavoro: la risposta del ministro alle contestazioni.

Il ministro del Welfare Elsa Fornero difende la riforma del lavoro e più in particolare il suo scopo. Di fronte alle contestazioni nei propri confronti Fornero ha infatti affermato: «il ministro passa, ma la riforma resterà per un po’, spero non la cambino subito perché gli obiettivi sono buoni».

Il ministro ha anche parlato di cambiamenti positivi e di primi segni di apprezzamento, un «impercettibile cambiamento di clima» sulla base del quale intende «con determinazione costruire i prossimi cinque mesi di mandato».

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E sempre sul tema del lavoro Fornero, ad un convegno in Assolombarda a Milano, ha lanciato un monito ai giovani, i quali non devono essere troppo «esigenti» e selettivi nella scelta del primo impiego: «lo dico sempre ai miei studenti non siate, detto all’inglese, troppo choosy, è meglio prendere la prima offerta che capita e poi da dentro guardarsi intorno perché non si può aspettare il posto di lavoro ideale».

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Ma i giovani di oggi già lo fanno, a fronte delle difficoltà imposte anche dalla riforma del lavoro, «i giovani italiani sono disposti a prendere qualsiasi lavoro tanto è vero che sono in condizioni di precarietà (<= Leggi i numeri dei precari). In passato, quando il mercato del lavoro lo consentiva, poteva capitare di essere schizzinosi, ora le cose sono diverse oggi i giovani italiani non sono nelle condizioni di esserlo», ha poi sottolineato il ministro.

Inoltre Fornero ha esortato i giovani ad «entrare subito nel mercato del lavoro», attivandosi e mettendosi in gioco in questo mercato che la riforma del lavoro ha cercato di rendere «più inclusivo e dinamico».

Infine, rispondendo alle contestazioni di questi giorni nei suoi confronti, il ministro Fornero ha risposto: «se mi invitano in piazza, vengo anche in piazza», perché «sono convinta che la collaborazione ci debba essere sempre, anche con i sindacati. C’è chi è più propenso al dialogo e chi meno, ma le porte al mio Ministero restano sempre aperte, anche per quelli che protestano, purché arrivino in delegazione e non tutti insieme».