Accordo aziendale, uscita con NaSpI ed APe

Risposta di Barbara Weisz

Pubblicato 24 Febbraio 2017
Aggiornato 28 Febbraio 2017 09:27

Vi. M. chiede:

La società, presso cui lavoro mi ha proposto un verbale di conciliazione per la mia uscita (riorganizzazione aziendale). Andrei in NASPI per 24 mesi fino al marzo/aprile 2019. Compirò 63 anni  il 30/5/2017 con diritto all’APe Volontaria dal febbraio 2018, perché il mio pensionamento è previsto all’1/9/2021. Potrò da febbraio 2018 o entro lo stesso anno, rinunciando alla NASPI, accedere all’APe?

La sua situazione è complicata perché mi pare che l’accordo aziendale che le viene proposto preveda la cessazione dal rapporto di lavoro prima del momento in cui maturerà i requisiti per l’APe volontaria (che sono gli stessi previsti per l’APe aziendale): 63 anni di età, al massimo 3 anni e sette mesi dall’età pensionabile, 20 anni di contributi, un assegno pari almeno a 1,4 volte il minimo INPS (702 euro). Può comunque verificare se c’è un’eventuale disponibilità in questo senso.
In ogni caso, lei potrà chiedere l’APe volontaria nel febbraio 2018. Non credo sia necessario interrompere la NASpI. La legge (articolo 166 e seguenti della Legge di Stabilità) non prevede questa incompatibilità. Per quanto riguarda la partenza,  il prossimo maggio è la data stabilita dalla legge e sono attesi i decreti attuativi a brevissimo per consentire che venga rispettata la tempistica prevista.

=> APe Volontaria: i requisiti

In generale, lei può accedere all’APe volontaria al compimento dei 63 anni, visto che a quel punto avrà tutti i requisiti richiesti. Le consiglio di verificare con la sua società la possibilità di accedere all’APe aziendale, che le conviene perché l’impresa pagherebbe dei contributi figurativi alzandole la pensione e riducendo (o azzerando) l’impatto delle rate di restituzione.

=> APe Aziendale: quando conviene, i casi

L’APe aziendale partirà, come le altre forme di anticipo pensionistico, dal prossimo maggio 2017. Prevede che, in base a specifico accordo con il dipendente, l’impresa paghi un contributo parametrato alla retribuzione del lavoratore (pari almeno alla corrispondente contribuzione volontaria) per tutti gli anni di anticipo. In questo modo, si alza il montante retributivo, incrementando l’assegno previdenziale al quale si applicheranno le rate per la restituzione del prestito. Qui può trovare i dettagli sul funzionamento e alcuni esempi di calcolo dell’APe aziendale.

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