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Decreto Sviluppo e agevolazioni per Pmi: bonus Ricerca e assunzioni al Sud

di Nicola Santangelo

Pubblicato 17 Ottobre 2011
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:39

Sono tre le più importanti agevolazioni che il Decreto Sviluppo destina alle imprese. Si tratta di crediti d'imposta per ricerca, assunzioni di personale al Sud e investimenti nel Mezzogiorno.
Tre agevolazioni differenti ma con un obiettivo unico: favorire lo sviluppo delle imprese. Facciamo il punto sulle prime due misure.

Il bonus ricerca è stato introdotto in via sperimentale per il 2011 e 2012 dal DL 70/2011 e prevede un credito d'imposta a favore delle imprese che commissionano progetti a università  o enti pubblici di ricerca. L'agevolazione spetta per gli investimenti effettuati a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2011 e fino alla chiusura del periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2012.

L'agevolazione sarà  pari al 90% della spesa incrementale rispetto alla media degli investimenti in ricerca realizzati nel triennio 2008-2010 e compete in tre quote annuali a decorrere da ciascuno degli anni 2011 e 2012.

Il beneficio fiscale non concorre alla formazione del reddito né della base imponibile Irap, è totalmente deducibile e utilizzabile in compensazione mediante modello F24 eccetto:

  • per i debiti relativi a contributi previdenziali dovuti dai titolari di posizione assicurativa in una delle gestioni amministrate da enti previdenziali;
  • per contributi previdenziali e assistenziali dovuti dai datori di lavoro o dai committenti di prestazioni di collaborazioni coordinate e continuative;
  • per premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Per il 2011 sono stati stanziati 55 milioni di euro, mentre per il 2012 si arriva a 180,8 milioni.

Il DL 70/2011 ha introdotto anche un credito d'imposta per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato nei dodici mesi successivi alla data di entrata in vigore del decreto. Si tratta, in pratica, di assunzioni di quei lavoratori considerati svantaggiati o molto svantaggiati delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Molise, Sardegna e Sicilia.

Saranno finanziati il 50% dei costi dei salari sostenuti nei dodici mesi successivi all'assunzione, nel caso di lavoratori svantaggiati e del 50% dei costi dei salari sostenuti nei ventiquattro mesi successivi all'assunzione in caso di lavoratori molto svantaggiati.

Si considerano svantaggiati i lavoratori che sono privi di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, non sono in possesso di diploma di scuola media superiore o professionale, hanno superato i 50 anni di età , vivono da soli con almeno una persona a carico, risultano essere stati occupati in professioni o settori caratterizzati da un alto tasso di disparità  uomo-donna, sono membri di una minoranza nazionale all'intero di uno stato membro.

Sono considerati molto svantaggiati i lavoratori privi di occupazione da almeno 24 mesi.