Irregolari ai fini DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) le imprese edili che, superando il numero massimo consentito per legge (CCNL Edilizia Industria), assumoono con troppi contratti di lavoro part-time. Questa in sostanza la risposta del Ministero del Lavoro all’interpello presentato dall’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, contenuta nella Circolare 8/2011.
In pratica, rilascio DURC negato a queste imprese, secondo l’interpretazione del Dlgs.61/2000 da parte della Direzione Generale per l’attività ispettiva del Ministero del Lavoro.
L’art. 78 del CCNL Edilizia Industria recita: «fermo restando quanto previsto dalla legge, nelle more dell’adozione dei criteri di congruità da parte delle Casse edili le parti stabiliscono che un’impresa edile non può assumere operai a tempo parziale per una percentuale superiore al 3% del totale dei lavoratori occupati a tempo indeterminato». Inoltre «resta ferma la possibilità di impiegare almeno un operaio a tempo parziale, laddove non ecceda il 30% degli operai a tempo pieno dipendenti dell’impresa».
Oltre al DURC negativo, il Ministero del Lavoro ha ricordato le disposizioni INPS per cui, in caso di stipula di contratti part-time in Edilizia in violazione del limite contrattualmente stabilito, si applica la contribuzione virtuale, come se il rapporto non fosse a tempo parziale.
Pertanto, a partire da gennaio 2011 ogni contratto part-time oltre la soglia prevista dall’art. 78, è da considerarsi una violazione alle regole del contratto nazionale del settore e il Durc non può essere rilasciato.
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