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Esodati, nuova salvaguardia nel Ddl Stabilità

di Barbara Weisz

Pubblicato 16 Dicembre 2013
Aggiornato 15 Gennaio 2014 17:38

I dettagli dell'emendamento al Ddl di Stabilità che estende la salvaguardia a 17 mila esodati, rispetto agli iniziali 6 mila, con un plafond di 950 milioni dal 2014 al 2020.

Dalla Legge di Stabilità arrivano notizie positive sul fronte esodati: fra gli emendamenti approvati in Commissione Bilancio alla Camera, c’è una nuova salvaguardia per 17 mila persone rimaste senza reddito e senza pensione dopo la Riforma delle Pensioni di fine 2011 che ha alzato i requisiti di età per ritirarsi dal lavoro. A disposizione per questa nuova tutela per gli esodati ci sono 950 milioni di euro fra il 2014 e il 2020, di cui 453 milioni nel biennio 2014-2015. Ricordiamo che nel testo del Ddl era già prevista una salvaguardia per 6 mila persone, numero che ora viene incrementato dall’emendamento del Governo.

17 mila nuovi salvaguardati

Più in particolare viene prevista la possibilità di ritirarsi con le vecchie regole pensionistiche per le seguenti tipologie di lavoratori:

  • autorizzati alla prosecuzione volontaria dei contributi prima del 4 dicembre 2011, che abbiano almeno un versamento contributivo volontario accreditato entro il 6 dicembre 2011 oppure almeno un contributo accreditato derivante da effettiva attività lavorativa tra il gennaio 2007 ed il 30 novembre 2013;
  • lavoratori interessati da accordi individuali o collettivi di incentivo all’esodo stipulati entro il 31 dicembre 2011, con cessazione del rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2012;
  • lavoratori licenziati dall’1 gennaio 2007 al 31 dicembre 2011;
  • lavoratori in mobilità ordinaria entro il 4 dicembre 2011 e autorizzati alla prosecuzione volontaria dei contributi che perfezionano i requisiti per la pensione, secondo le norme pre-riforma, grazie al versamento dei contributi volontari, entro sei mesi dalla fine della mobilità.

Suddivisione delle risorse

Per quanto riguarda il finanziamento della misura, le risorse vengono così suddivise:

  • 203 milioni di euro nel 2014;
  • 250 milioni nel 2015;
  • 197 milioni per il 2016;
  • 110 milioni nel 2017;
  • 83 milioni per il 2018;
  • 81 milioni per il 2019;
  • 26 milioni per il 2020.