Opzione Donna fino al 2021?

Risposta di Barbara Weisz

13 Settembre 2021 07:13

Donatella chiede:

Leggo che l’Opzione Donna è prorogata solo fino al 2021 e che sono incluse le nate nel 1960. Non mi è chiara la relazione tra le due informazioni e mi chiedo se io, nata il 5 novembre 1961, rientro tra coloro che possono accedere a questa opzione.

L’Opzione Donna al momento è in effetti rinnovata fino al 2021. Ci sono ipotesi di un suo rinnovo annuale (se non strutturale) per almeno un altro anno, ma per le certezze bisogna attendere fine anno, quando la riforma pensioni 2022 troverà posto nella Legge di Bilancio per il prossimo anno. Al momento, fermo restando il requisito dei 35 anni di contributi, l’Opzione è aperta alla platea alle lavoratrici che hanno compiuto 58 o 59 anni, rispettivamente se dipendenti o autonome entro il 31 dicembre 2020.

Di fatto, l’Opzione Donna è stata estesa alle nate entro il 1961 (autonome) o 1961 (dipendenti). Quindi lei essendo nata nel 1961, vi può rientrare esercitando il diritto facendoi domanda anche in un secondo momento. Raggiunti i requisiti, infatti, il diritto si cristallizza (e può essere esercitato anche successivamente). L’assegno previdenziale per chi usufruisce dell’Opzione Donna viene ricalcolato con il criterio contributivo.

Il riferimento normativo è l’articolo 16 del dl 4/2019. Ricordiamo che al requisito sopra riportato non si applicano gli adeguamenti alle aspettative di vita. Restano le finestre già precedentemente previste fra maturazione del diritto e decorrenza pensione, pari a 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome.

Possono aderire  le lavoratrici iscritte all’assicurazione generale obbligatoria, a fondi sostitutivi o esclusivi in possesso di contributi alla data del 31 Dicembre 1995. Non possono esercitare l’opzione le iscritte alla gestione separata o che vogliano utilizzare i contributi maturati in tale gestione per raggiungere il requisito contributivo. le lavoratrici in pensione con l’Opzione Donna possono ancora lavorare.

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Risposta di Barbara Weisz