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Pensioni 2023, proroga APE Sociale senza variazioni

di Barbara Weisz

2 Dicembre 2022 15:15

APE Sociale per chi matura i requisiti entro il 2023 compresi i nuovi lavori gravosi, invariata la procedura di domanda: come funziona la proroga.

L’APE Sociale è l’unico, fra gli strumenti di flessibilità in uscita, che viene rinnovato dalla Legge di Bilancio 2023 senza apportare sostanziali modifiche.

La proroga è di un anno, quindi possono chiedere il trattamento di accompagnamento alle pensione coloro che maturano i requisiti fino al 31 dicembre 2023. Ed è stato anche confermato l’allargamento della platea degli aventi diritto disposto nel 2022 (sono state introdotte nuove mansioni gravose che danno diritto all’APE).

Vediamo con precisione quali sono, in conseguenza della proroga in Manovra, i requisiti e le regole per l’APE Sociale nel 2023.

Requisiti 2023 Ape social

I requisiti fondamentali sono i seguenti: bisogna avere almeno 63 anni di età e 30, 32 o 36 anni di contributi versati a seconda della categoria lavorativa di appartenenza tra le quattro ammesse.

  1. Disoccupati a seguito di licenziamento (anche collettivo); dimessi per giusta causa; lavoratori con risoluzione consensuale avvenuta nell’ambito della procedura di conciliazione prevista nei casi di giustificato motivo oggettivo (articolo 7 della legge 604/1966 e successive modificazioni); dipendenti a fine contratto a termine a condizione che il soggetto abbia avuto, nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto, periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi. In tutti i casi,  il lavoratore deve aver concluso la prestazione di disoccupazione spettante. Contributi richiesti: 30 anni.
  2. Caregiver che assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti. Contributi richiesti: 30 anni.
  3. Inabili al lavoro almeno al 74% (riduzione della capacità lavorativa debitamente accertata). Contributi richiesti: 30 anni.
  4. Dipendenti che svolgono attività gravose da almeno sette anni negli ultimi dieci oppure da almeno sei anni negli ultimi sette. Contributi richiesti: 36 anni, con l’eccezione di operai edili, ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta, per i quali il requisito contributivo scende a 32 anni.

=> APE Sociale gravosi: elenco beneficiari e requisiti

Regole applicative APE Sociale

Per le donne il requisito contributivo è ridotto di un anno per ciascun figlio, nel limite massimo di due anni. L’indennità è compatibile con redditi da lavoro dipendente o parasubordinato entro 8mila euro annui e da lavoro autonomo entro 4.800 euro annui.

L’indennità viene calcolata in base ai contributi versati nel momento della richiesta, ma non può superare i 1.500 euro lordi al mese. Quindi, se il lavoratore ha maturato una pensione più alta non la prende fino al momento in cui non matura il requisito pieno. Altra cosa importante: l’APE Sociale non si rivaluta in base all’inflazione. Quindi, anche nel 2023, resta sempre pari a 1500 euro come tetto massimo, e chi lo sta già prendendo non vedrà l’assegno rivalutato del 7,3% (l’aliquota di perequazione delle pensioni 2023).

Attenzione: ricordiamo che questo strumento non è una pensione vera e propria ma una forma di accompagnamento alla pensione. Quando il lavoratore matura il diritto al trattamento di vecchiaia o anticipato decade dall’APE e scatta la pensione.

Domanda di APE Sociale 2023

La proroga in Manovra prevede che le disposizioni che semplificano la domanda di accesso previste dal comma 165 della Legge 205/2017 si applichino anche nel 2023. Quindi bisogna presentare all’INPS la domanda di riconoscimento del diritto al trattamento entro il 31 marzo 2023, oppure entro il 15 luglio. Le domande presentate dopo questa data, ma entro il 30 novembre, sono prese in considerazione solo nel caso in cui siano ancora disponibili le risorse finanziarie previste.

Il finanziamento previsto in Manovra è pari a di 64 milioni di euro per l’anno 2023, 220 milioni di euro il 2024, 235 milioni di euro il 2025, 175 milioni di euro per il 2026, 100 milioni di euro per il 2027 e 8 milioni per il 2028.