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Rivalutazione pensioni: poche speranze per il 2020

di Anna Fabi

8 Ottobre 2019 14:46

Nodo rivalutazione pensioni: la chiedono Cgil, Cisl e Uil ma al momento non ci sono risorse, negoziato governo sindacati in vista della manovra 2020.

I sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al Governo di valutare in manovra 2020 lo sblocco della rivalutazione sulle pensioni. Tuttavia, nella NaDEF 2019 non vi è traccia di fondi da destinare a questo ulteriore intervento di natura previdenziale, che comunque resta al centro dei negoziati.

Dopo il vertice a Palazzo Chigi con i segretari generali, è stato messo a punto un calendario di incontri tecnici, che riguardano anche le pensioni. E su questo fronte, la richiesta è chiara: rivalutazione piena. Se ne discuterà l’11 ottobre assieme al Ministero del Lavoro.

Al momento, la rivalutazione delle pensioni è al 100% solo per i trattamenti fino a tre volte il minimo. Per gli assegni più alti, la percentuale di rivalutazione si riduce progressivamente:

  • 97% fra tre e quattro volte il minimo (intorno ai 2mila euro)
  • 77% fra quattro e cinque volte (2mila 500 euro)
  • 52% fra cinque e sei volte (3mila euro)
  • 47% fra sei e otto volte (4mila euro)
  • 45% fra otto e nove volte (4mila 500 euro)
  • 40% sopra nove volte il trattamento minimo.

=> Rivalutazione pensioni, conguaglio da aprile

Si tratta di un tema su cui le risposte dell’Esecutivo sembrano tiepide. Lo conferma la Uil, per voce del segretario generale, Carmelo Barbagallo.

«non ci ha convinto la poca chiarezza sulla rivalutazione delle pensioni»,

Il punto è che per la misura in realtà non ci sono risorse disponibili. Al momento, sul fronte riforma pensioni, in manovra 2020 sono annunciate solo la proroga dell’Opzione Donna e dell’APE Social, quest’ultimo a fine 2020.

Non si conoscono al momento i dettagli del rinnovo per l’Opzione Donna, ma si ipotizza parimenti un allungamento di un anno (con l’accesso alle nate entro il 31 dicembre 1961 se dipendenti, 1960 se autonome).

Previsti da subito, invece, i primi investimenti nelle pensioni di garanzia per i giovani. Per il resto, le misure previdenziali sembrano rimandate ai prossimi anni. E, anche in base a quanto dichiarano i sindacati, non ci sono al momento risposte positive del Governo sulla disponibilità di risorse per la rivalutazione delle pensioni.