Manovra 2011: Partite IVA inattive, 90 giorni, poi sanzioni

Manovra Finanziaria 2011: partite IVA sotto i riflettori. In arrivo l’ultima chiamata da parte del Fisco per tutti i contribuenti che non svolgono attività e che non hanno ancora comunicato la cessazione. Questi risultano essere circa due milioni e hanno a disposizione novanta giorni (a partire dal 6 luglio 2011) per evitare di incorrere in sanzioni troppo onerose e regolarizzare spontaneamente la propria situazione.

Il pagamento in forma ridotta è di 129 euro tramite modello “F24 Versamenti con elementi identificativi”, codice tributo 8110 (“Sanzione per l’omessa presentazione della dichiarazione di cessazione attività di cui all’art. 35, c. 3, del Dpr 633/1972 – Sanatoria di cui all’articolo 23, c. 23, d.l. n. 98/2011”).

Ovviamente va indicato nella sezione “Erario ed altro” il relativo numero di partita IVA nel campo “elementi identificativi” e l’anno di cessazione dell’attività nel campo “anno di riferimento”, riportando nella sezione “Contribuente” i dati anagrafici e il codice fiscale di chi effettua il versamento.

Ricordiamo che la cessazione della propria attività va normalmente comunicata entro 30 giorni, come previsto dall’articolo 35, comma 4, del Dpr 633/1972 e che gli importi delle sanzioni, per chi perderà questo importate appuntamento stabilito dal Dl 98/2011, possono andare da 516 euro (quattro volte più della sanzione “soft”) a 2.065 euro.

La possibilità di usufruire della cessazione “agevolata” entro il 4 ottobre 2011 non vale però nel caso in cui la violazione sia stata già contestata dal Fisco, con atto portato a conoscenza del contribuente.

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