L’attuale struttura del sistema previdenziale italiano – che presto potrebbe essere rivisto con una nuova riforma delle pensioni – prevede diverse possibilità di uscita dal mondo del lavoro, oltre alla pensione di vecchiaia che si raggiunge a 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi.
Per collocarsi a riposo anticipatamente, in deroga ai vincoli previsti dalla pensione ordinaria, esistono diverse formule di pensione anticipata, differenziate per requisiti anagrafici e contributivi ma anche per categorie di lavoratori. Una possibilità che fa ovviamente molta gola a coloro che sono già da un po’ di anni nel mondo del lavoro: secondo le stima, ad esempio, nel 2019, le diverse opzioni di flessibilità in uscita praticabili hanno prodotto 264mila 765 nuove pensioni con requisiti più favorevoli rispetto a quelli ordinari di pensione di vecchiaia o anticipata.
Si tratta in particolare delle seguenti opzioni:
- Pensione anticipata standard;
- Pensione anticipata contributiva;
- Quota 100, una delle soluzioni di flessibilità in uscita sperimentate negli ultimi anni o che ha raccolto più adesioni;
- Opzione Donna prorogata dall’ultima Legge di Bilancio;
- APe Sociale, misura che ha altresì ottenuto una proroga al 31 dicembre 2021 dalla Legge di Bilancio 2021;
- Precoci;
- Usuranti e Gravosi;
- Isopensione;
- Scivolo nelle aziende con contratto di espansione.
Scopri nel video realizzato da PMI.it tutte le formule di pensione anticipata in vigore nel 2021, i requisiti di accesso, le eventuali penalizzazioni, le decorrenze in base alle finestre mobili e i vincoli da rispettare