SIL, Sistema Informativo Lavoro

di Rosalba Mancuso

22 Aprile 2010 09:00

Procede a ritmo serrato il processo di ammodernamento informatico della Pubblica Amministrazione

I miglioramenti e l’efficienza informatica del sistema si sono così orientati sulla necessità di rendere verificabile la validità delle informazioni immesse, nel rispetto della privacy, realizzata attraverso l’utilizzo di precisi codici identificativi. Con la Finanziaria 2007, viene creato un nuovo modulo di comunicazione informatica, quello delle comunicazioni obbligatorie, cioè la comunicazione online delle assunzioni, dei licenziamenti e delle trasformazioni dei rapporti di lavoro. Il SIL, così, cambia volto, e viene, prima, identificato con la Borsa Nazionale Continua del Lavoro, poi, con un sistema informatico a parte a cui si accompagna il sistema delle CO (Comunicazioni Obbligatorie). Con i decreti interministeriali del 2007 e la progressiva definizione del decentramento amministrativo, il Sistema appare nella sua reale configurazione e cioè la Borsa Nazionale Continua del Lavoro, con i suoi dovuti riferimenti provinciali e regionali (da far confluire sempre nel portale nazionale), che diviene lo strumento per favorire domanda ed offerta di lavoro; il SIL, sempre più gestito dagli enti regionali, che diventa Sistema Informativo del Lavoro Regionale, un sistema chiuso dove si realizza lo scambio di informazioni tra enti pubblici ed, infine, il sistema delle Comunicazioni Obbligatorie.

Tutto questo forma la Rete di Servizi per il Lavoro. Anche se i tre sistemi consentono un’interconnessione tra loro per lo scambio delle informazioni, allo stato attuale sono considerati dei sistemi autonomi che gestiscono processi di natura amministrativa. Lo evidenzia il rapporto SIL 2008 curato dall’Isfol. Un’indagine circostanziata sullo stato dell’arte del Sistemi Informativi del Lavoro e sullo stato di utilizzo da parte degli enti pubblici. Anche la Comunità europea con le sue direttive ha invitato l’Italia a verificare e potenziare le strategie di comunicazione informatica nei sistemi del collocamento pubblico per migliorare le politiche attive del lavoro, favorire l’inserimento occupazionale dei cittadini ed evitare le differenze territoriali. Nel rapporto Isfol, l’indagine è stata condotta tramite questionari che i Centri per L’Impiego hanno compilato direttamente online, tramite il sistema di raccolta dati Cawi (Computer Assited Web Interview), accedendo al sito www.indaginicawi.it. Ebbene, l’indagine ha permesso di monitorare l’andamento dei processi informatici e dello scambio di informazioni tra i soggetti coinvolti nelle politiche del lavoro, permettendo di conoscere cosa è cambiato dalla Riforma del Collocamento e cosa deve ancora essere migliorato.

Ad ottobre 2007 (periodo di aggiornamento dei dati) i cittadini iscritti alla Borsa Nazionale Continua del Lavoro erano circa 188 mila, 97 mila donne e 91 mila uomini. La maggior parte erano residenti nelle Regioni del Centro Italia. Oltre 50 mila iscritti erano in possesso del titolo di studio della Laurea, pari al 26,6% del totale. Più di 142 mila iscrizioni sono state effettuate da intermediari del collocamento (soggetti pubblici e privati), pari a circa il 73% delle iscrizioni. Le aziende iscritte erano quasi 3mila, mentre gli intermediari pubblici 271, contro gli oltre duemila intermediari privati. A parte le iscrizioni, l’indagine Isfol, si è soffermata anche sull’utilizzo e la condivisione delle informazioni inserite nel portale della Borsa, per favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro. Lo studio mostra che le candidature nel 94% dei casi sono state presentate direttamente dai cittadini e solo nel 6% dei casi da intermediari del collocamento. Per quanto riguarda la ricerca di profili professionali, sempre attraverso il sistema della Borsa Nazionale Continua del Lavoro, il 67,4% delle ricerche è stato effettuato dalle aziende, il 18,6% da intermediario privato ed il 14% da intermediario pubblico. Per quanto riguarda l’utilizzo della Borsa Nazionale Continua del Lavoro da parte dei CPI, per la condivisione delle banche dati, il rapporto Isfol sui Centri per L’Impiego del 2008, evidenzia che l’utilizzo dei nodi locali di Borsa Lavoro avviene nel 50% dei casi per i CPI del Centro Nord ( nodo provinciale), nel 46% per il nodo regionale e nel 30,9% per il nodo nazionale. Mentre la percentuale dei CPI del Sud Italia che condivide i dati dei tre nodi di Borsa non supera il 10%.