Il timbro digitale è sempre più realtà

di Paolo Iasevoli

24 Marzo 2010 09:00

Migliorare i servizi ai cittadini permettendo agli uffici pubblici di risparmiare soldi e tempo: il timbro digitale offre innumerevoli vantaggi alla Pubblica Amministrazione. Ne parliamo con Renzo Bassetto, amministratore unico di A.P.Systems

Come si è strutturata la partnership tra A.P. Systems e Microsoft per l’introduzione del Timbro nel Comune di Asti?

La partnership tra noi e Microsoft si fonda sul fatto sostanziale che da molti anni noi operiamo sfruttando completamente la loro tecnologia; tutto quanto da noi realizzato al Comune di Asti, ivi compresa l’integrazione del timbro digitale, come in numerose altre importanti città italiane è stato sviluppato dal ns. gruppo R&D, profondo conoscitore dei meccanismi-regolamenti-leggi che governano l’attività del comune e della tecnologia Microsoft, con il supporto sistemistico di Microsoft che non si è limitata a fornirci la piattaforma di sviluppo, ma ci ha supportato in fasi cruciali dello stesso per scegliere la migliore strada funzionale del sistema. Microsoft ci ha messo a disposizione i suoi migliori specialisti, sia a livello nazionale che internazionale, per trovare soluzioni sistemistiche adeguate al progetto; ha creduto nel nostro lavoro e nella nostra professionalità, e questo oltre ad essere per noi un orgoglio è di sicuro un vantaggio per i nostri clienti.

Quello di Asti è stato uno dei primi casi in Italia: com’è stata accolta questa novità?

Direi molto bene, a partire dalle autorità di governo visto che il sistema è stato presentato direttamente dal Sottosegretario del Ministero dell’interno con, tra le altre, delega alla Direzione Centrale per i Servizi demografici Senatore Davico. Da qualche anno il Comune di Asti eroga servizi online ai quali i cittadini ed i professionisti hanno reagito positivamente sfruttandoli e utilizzandoli nel tempo; dall’introduzione del timbro digitale le iscrizioni al portale e l’uso di tale sistema di ottenimento dei certificati sono improvvisamente aumentate fino a quintuplicarsi. L’interesse è notevole, il cittadino, l’impresa non ha tempo e “adora” ciò che gli fa risparmiare tempo e, perché no, denaro!

In base alla vostra esperienza, quali sono le maggiori resistenze che si incontrano nella digitalizzazione della Pubblica Amministrazione?

Più che con la resistenza, lottiamo con la confusione! Secondo noi, trasformare l’archivio cartaceo in digitale attraverso l’uso di uno scanner, non è la conclusione del processo di digitalizzazione, ma è solo l’inizio di un nuovo modo di lavorare che prevede però un sistema ICT in grado di operare anche nel quotidiano con i documenti digitalizzati e gli strumenti di validazione (come firme digitali, PEC, timbro digitale…) e di interagire in tale forma anche con il pubblico ed altre istituzioni. Molti enti si fermano all’inizio… dopo aver scannerizzato tutto il proprio archivio, trascorso qualche tempo si pongono la domanda: «e adesso? è tutto qui?»

Quanto tempo ci vorrà affinchè il timbro digitale diventi una realtà diffusa su tutto il territorio nazionale?

Credo dipenda molto dal Ministero. Tanti Comuni vogliono partire perché hanno ben capito a quali vantaggi approderebbero, questo per il governo vuole dire ridurre ai minimi termini la fase sperimentale. La tecnologia c’è. la volontà da parte dei Comuni c’è. la richiesta da parte dei cittadini ed imprese c’è. Non manca proprio nulla per far partire un sistema che funziona.