Safer Internet

di Stefano Pierini

4 Novembre 2009 09:00

Giocare, comunicare, conoscersi, innamorarsi, ecc. Quante cose reali si possono fare in Internet pur rimanendo un approccio virtuale

Grande attenzione viene rivolta anche all’uso dei cellulari da parte dei giovani e di tutte le loro più moderne applicazioni che ormai li rendono sempre più simili a dei mini computer sempre a portata di mano. Inoltre, desta preoccupazione la diffusione di atti di bullismo che la rete ha, a volte, esaltato con i suoi video amatoriali e, infine, il pericolo di adescamento in rete.

I progetti

Quali azioni sono state attuate e in che modo è avvenuta la sensibilizzazione? Il Programma cofinanzia la rete di Centri di sensibilizzazione denominata “INSAFE” e nel sito possiamo contare su una variegata FAQ relativa ad argomenti quali:

  • bullismo
  • chat
  • pornografia infantile
  • blog
  • ecc.

Sono inoltre illustrate tutte le iniziative effettuate nei vari Stati, le news, una raccolta di materiali di sensibilizzazione prodotti dai vari centri di sensibilizzazione, gli eventi in tutta Europa, le attività svolte nei vari paesi e le celebrazioni per il “Safer Internet Day” che cade, ogni anno, il secondo martedì del mese di febbraio, e che quest’anno ha visto porre in atto oltre 500 iniziative in 50 paesi del mondo. La rete europea, inoltre, produce una newsletter mensile che di volta in volta tratta le tematiche più calde in materia di sicurezza online dei minori raccogliendo il punto di vista dei vari paesi europei e segnalando le migliori prassi e le attività più rilevanti. Ma INSAFE non serve solo a informare il grande pubblico attraverso il suo sito, in realtà coordina e promuove appuntamenti periodici per la formazione costante del personale dei vari centri di sensibilizzazione, che a loro volta sono coinvolti direttamente nella rete attraverso gruppi di lavoro tematici. Queste occasioni di incontro e di scambio offrono davvero l’opportunità di conoscere e promuovere le migliori pratiche a livello europeo e permettono uno sviluppo e un orientamento armonico dei Centri di sensibilizzazione rispetto alle problematiche e alle tematiche emergenti relative ai nuovi media che poi svilupperanno a livello nazionale.

È stata inoltre creata una rete di hotline, denominata “INHOPE”, per segnalare contenuti illeciti presenti nel web. Entrambe le reti hanno dimostrato il successo del programma della Commissione europea, infatti dal 2006 al 2008 la copertura è passata da 21 stati a 27 per INSAFE e a 34 per INHOPE che include anche alcuni paesi extra-europei. Altra importante ricaduta per la sensibilizzazione è stata la possibilità di far collaborare le ONG con le grandi società telefoniche, sviluppando una cooperazione non sempre facile ad avviarsi.

Non mancano alcune raccomandazioni della C.E., quali: l’integrazione delle due reti, una maggior conoscenza delle hotline da parte dei consumatori, un maggior dialogo con i fornitori di servizi su Internet. Per il prossimo quadriennio quali sono gli obiettivi principali ai quali il nuovo programma dedicherà le sue (notevoli) risorse finanziarie?