La CIE stravolge i codici fiscali a Milano

di Carolina Figini

17 Gennaio 2008 09:00

Sta per arriavre la Carta d'Identità Elettronica e le banche dati dell'Anagrafe devono essere aggiornate, non senza effetti collaterali. Ne parliamo con l'Agenzia delle Entrate e con il Comune di Milano

«Il cittadino ora ha la propria posizione corretta, tutti gli uffici pubblici interrogano l’anagrafe tributaria e imbarcarsi in un iter di altri sei ? otto mesi per riavere i vecchi dati, oltretutto sbagliati, sarebbe assurdo. Casomai per il futuro conviene telefonare alla banca, al notaio o all’INPS avvisando che la propria situazione è stata corretta in relazione ai nomi che si hanno, perché per il passato è tutto a posto. Inoltre ora sta per entrare in vigore anche la Carta d’Identità Elettronica, che rende essenziale l’allineamento dei dati che reputo una misura chiara, trasparente e meritevole».

Il parere del Comune di Milano

Chiarimenti arrivano anche da Stefano Pillitteri, che svela le cifre del fenomeno. «Le persone iscritte all’anagrafe del Comune di Milano con codice non validato erano circa 70.000, di cui circa 20.000 sono stati validati a dicembre 2007 dall’Agenzia delle Entrate. Il primo gruppo ha riguardato le persone nate a Milano. Le rimanenti sono persone non nate a Milano e per le quali bisogna verificare come sono state registrate negli atti di Stato Civile dei comuni di nascita. Tale attività sarà effettuata nei prossimi mesi».

«La validazione» continua Pillitteri, «consiste nel calcolare il codice fiscale corretto in base alle regole definite dalle Entrate: Cognome, Nome, data di nascita, comune di nascita, check digit. Le persone, che hanno avuto l’allineamento del codice fiscale, avevano più di un nome, ma il vecchio codice fiscale era stato generato con uno solo. Fa fede il nome dichiarato all’atto della nascita ed annotato negli atti di Stato Civile».

Si prefigura dunque il seguente scenario. «Con l’istituzione dell’Indice Nazionale Anagrafico e l’emissione della Carta d’Identità Elettronica (di cui si prevede la messa a regime entro il 2008), tutti i Comuni devono caricare su questa banca dati centralizzata a Roma, i dati anagrafici dei cittadini residenti e le loro variazioni. Questi dati, compresi il codice fiscale, vengono validati e dopo questa validazione è possibile emettere la CIE. La CIE dovrà servire per accedere ai servizi online centrali (ministeri) e periferici (comuni) per l’autenticazione».

«Il nuovo codice fiscale viene agganciato al vecchio e ne conserva la storia, pertanto ai fini del fisco non vi sono problemi. Gli enti pubblici (INPS, Motorizzazione, Catasto, ASL) vengono allineati automaticamente in quanto hanno connessione diretta con le Entrate e con il sistema INA, i Cittadini devono avvertire solo i privati (banche, assicurazioni e fornitori)».