Come funziona?
Vediamo ora come funziona, all’atto pratico, Google Search Appliance. I contenuti (documenti non strutturati, metadati semi-strutturati e dati strutturati) vengono scansionati, ovvero viene eseguita la scansione dell’interfaccia HTTP/S del sistema di gestione dei documenti dell’Ente. Quindi l’appliance indicizza i contenuti, così da creare un indice dei documenti (rispettando la protezione originale e le impostazioni di controllo degli accessi delle applicazioni) che verrà richiamato, in maniera rapida ed efficiente, ogni qualvolta l’utente esegua una ricerca. In caso si preferisca, invece, avere pieno controllo dei contenuti, è possibile fornire l’intero contenuto di ciascun documento a Google Search Appliance utilizzando un semplice formato XML.
La ricerca avviene tramite una sola casella di ricerca, in maniera unificata: restituisce i risultati provenienti da intranet, applicazioni di terze parti, contenuti di database, arrivando ad espandere la ricerca fino al desktop del singolo utente. Questo è reso possibile grazie al supporto di Google Desktop for Enterprise, che cerca nei contenuti sul disco rigido del singolo computer, nei file, nelle email, nelle chat di messaggistica istantanea, nelle pagine visualizzate, ecc. Infine Google Toolbar for Enterprise, aggiunge una casella di ricerca direttamente nel browser aziendale.
Google Search Appliance risulta facilmente scalabile, permettendo all’Ente una grande scalabilità, in base alle proprie esigenze specifiche. Sono previste anche ottimizzaizoni per visualizzare i risultati raggruppandoli per argomento, in sottodirectory, evidenziando i termini delle query e ordinandoli per data. Una funzione di segmentazione dell’indice di ricerca consente di mostrare risultati diversi a utenti diversi, ad esempio in base al nome del dominio, alla località geografica e alla professione.