IWA per una PA accessibile

di Marina Mancini

6 Dicembre 2007 09:00

L'International Webmasters Association espone le soluzioni degli esperti per rendere più accessibili i siti della Pubblica Amministrazione: tra esse anche la proposta di modificare la Legge Stanca

Blog, bookmars, piattaforme sociali, wiki, forum e liste hanno disegnato il nuovo Web 2.0, un’evoluzione del Web che offre risorse per partecipare e far partecipare anche gli utenti della PA. La pubblica amministrazione può quindi usufruire, sempre più spesso, di strumenti gratuiti disponibili in rete ma per i quali occorre formazione per il corretto utilizzo. I costi base per la promozione della pubblica amministrazione on line, attraverso la realizzazione di sistemi e piattaforme ad hoc, possono dunque essere molto bassi, se non addirittura nulli.

Un’opportunità sta nei social network civici, luoghi on line dove condividere le decisioni, dove possono emergere i temi più importanti per la popolazione residente, dove si può dibattere, comunicare e migliorarsi. Uno strumento potrebbe essere il social software, che permette alle persone di entrare in contatto e di formare comunità tramite il computer, nell’ottica dei servizi on line. I wiki, YouTube, in genere il riuso, aumenta l’efficienza dell’organizzazione, la conoscenza reale del funzionamento dell’organizzazione, riduce i costi operativi, aumentare la soddisfazione dei dipendenti e la “corporate morale”.

Inoltre gli strumenti del Web 2.0 possono essere utilizzati per gestire e revisionare documenti a più mani, usare il calendario degli eventi, comunicare notizie e scambiare materiale, migliorare la comunicazione, la trasparenza e l’informazione, tutto questo integrato con le procedure già esistenti.

A tal proposito è emblematica l’esperienza della Regione Emilia Romagna, autrice di una best practice in tema di accessibilità con SpAcER, lo sportello dedicato all’accessibilità Web. SpAcER svolge funzioni di ascolto verso tutti i cittadini che incontrano problemi sui siti Web o sui servizi online delle pubbliche amministrazioni della regione Emilia-Romagna e sensibilizza le PA emiliano-romagnole a realizzare siti accessibili. È dunque diventato prioritario per i comunicatori pubblici offrire servizi Web di alta qualità attraverso il filo conduttore delle norme dei requisiti di accessibilità.