Bollate: l’Amministrazione sceglie l’Open Source

di Aldo Lupi

24 Ottobre 2007 15:00

Una scelta basata su una intuizione che si rivela vincente in termini di efficienza e di ROI

6. Il passaggio alla nuova suite

Una volta formato adeguatamente il personale e testate le funzionalità degli ambienti di lavoro, si è pianificato il passaggio alla nuova suite, abbandonando i vecchi applicativi: il giorno della migrazione, tramite uno script di rete sono stati cancellati dalle postazioni i file eseguibili che lanciavano Lotus Smart Suite, per impedire che gli utenti continuassero a usare i vecchi applicativi.

7. Piccoli accorgimenti tecnici per alleggerire il passaggio ad Open Office

La suite di Open Office salva originariamente i propri documenti in formato Open Document: “.odt” per i testi e “.ods” per i fogli elettronici. È stato fatto in modo che i formati di salvataggio predefiniti fossero quelli Microsoft, rispettivamente “.doc” e “.xls”. sono stati creati degli script inseriti durante la fase di connessione degli utenti al dominio, che caricassero apposite chiavi di registro sulle postazioni realizzate ad hoc per modificare i formati predefiniti di salvataggio files.

Conclusioni

In questo momento presso il Comune di Bollate non si utilizza più la suite di Lotus: tutti o quasi i documenti di testo e i fogli elettronici vengono creati e gestiti con Open Office. Sul file server è disponibile una documentazione creata ad hoc dai tecnici informatici che illustra le funzionalità più utilizzate della suite.

Considerando i costi per le sessioni di formazione, il tempo utilizzato per le conversioni e le installazioni, si stima che il costo reale dell’operazione sia stato ripagato ampiamente con il costo di un anno di mantenimento di licenze di software proprietario.

Questa esperienza insegna che il passaggio a soluzioni open source è possibile, però, affinché questo avvenga, sono necessarie alcune condizioni:

  1. gli applicativi specifici utilizzati diffusamente devono essere in grado di operare indipendentemente da piattaforme proprietarie (altrimenti si rischia di tagliare il ramo su cui si è seduti);
  2. ci deve essere un forte coinvolgimento degli utilizzatori, in modo da renderli attori e non vittime del cambiamento, attraverso un’adeguata campagna di formazione e incentivazione;
  3. occorre uno staff competente, in grado di coordinare efficacemente tutte le fasi del cambiamento, sotto tutti gli aspetti;
  4. Dirigenti e Amministratori devono dare un segnale forte e concreto di sponsorizzazione dell’iniziativa.
Aldo Lupi lavora come consulente ICT per Enti locali. Si occupa di gestione e coordinamento dei sistemi informatici. È specializzato nello sviluppo e la realizzazione di progetti ad alta innovazione tecnologica. Collabora con il Gruppo Si.Net Informatica.