Speciale Reddito di Cittadinanza

Rivalutazione pensioni
Rivalutazione pensioni

Il Reddito di Cittadinanza anche per il 2023 è il sussidio mensile per i meno abbienti: istituito per la prima volta nel 2019, è pensato per chi non supera determinate soglie di reddito prevedendo in parallelo un percorso di ricollocamento per tutta la famiglia.

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Ultime notizie

Il RdC, strumento di welfare confermato ma ridotto con la Legge di Bilancio 2023, prevede una radicale riforma prima della sua abolizione nel 2024, sostituito da altri strumenti di sostegno alla povertà da un lato e di inserimento nel mondo del lavoro dall’altro.

Quale ISEE per il Reddito di Cittadinanza 2023?

Il Reddito di Cittadinanza è destinato a tutte le persone che abbiano redditi (da lavoro o pensione) troppo bassi e quindi al di sotto della soglia di povertà stabilita dall’ISTAT (attualmente bisogna avere un ISEE inferiore a 9.360 euro l’anno).

Chi ha diritto al Reddito di Cittadinanza 2023?

Tra i requisiti viene inoltre richiesto di essere residenti in Italia da almeno 10 anni, vivere nel Paese ed avere un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, fino ad un valore massimo di 30.000 euro annui e un patrimonio mobiliare (finanziario) non superiore a 6.000 euro.

Quest’ultimo limite viene aumentato di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di 10.000 euro, incrementabile di ulteriori 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo. In caso di presenza di persone disabili nel nucleo familiare, i valori massimi previsti vengono incrementati di 5.000 euro per ogni componente con disabilità media e di 7.500 euro per ogni componente con disabilità grave o non autosufficiente.

Quanto spetta di Reddito di Cittadinanza?

L’importo standard 780 euro a persona, ma chi ha una casa di proprietà non ha diritto all’intero importo ma a questa viene detratta una quota definita “affitto imputato”, che ammonta a 380 euro.

Dopo sei mesi di fruizione è previsto un decalage di 5 euro al mese per i soggetti occupabili (sono esclusi i nuclei con minori di tre anni, disabili gravi o non autosufficienti e le famiglie con RdC sotto i 300 euro).

Reddito di Cittadinanza: quanto dura?

L’RdC è fruibile per 7 mensilità nel 2023 per i nuclei dove tutti i componenti sono abili al lavoro, mentre dura per l’intero 2023 per i nuclei familiari in cui sono presenti minori, disabili o persone con più di 60 anni.

Il sussidio, erogato tramite tessera elettronica, integra il reddito familiare e consente di coprire spese primarie, prevedendo bonus in casi particolari.

Come ottenere il Reddito di Cittadinanza?

La domanda di Reddito di Cittadinanza può essere presentata esclusivamente in via telematica, in alternativa attraverso:

  • il portale web Redditodicittadinanza.gov.it, previa autenticazione tramite SPID;
  • il portale web dell’INPS, autenticandoti con una identità SPID almeno di livello 2, o una Carta di identità elettronica 3.0 (CIE), o una Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
  • i servizi offerti dai CAF o gli sportelli di Poste Italiane.

Quando l’INPS, elaborata la domanda e verificato il possesso dei requisiti richiesti, dà il via libera il richiedente ne riceve comunicazione (via email o SMS) e viene convocato da Poste Italiane per ricevere la Carta RdC.

Quando fare domanda di Reddito di Cittadinanza?

Per confermare il Reddito di Cittadinanza è necessario aggiornare l’ISEE entro il 31 gennaio 2023.

Domanda RdC: quale documentazione serve?

L’unico documento che serve, al momento è l’ISEE in corso di validità.

Servono inoltre le credenziali SPID. Per il resto, basta compilare il modulo pubblicato dall’INPS, valido sia per il Reddito di Cittadinanza (RdC) che per la Pensione di Cittadinanza (PdC).

Domanda RdC: stato di avanzamento ed esito

Solitamente l’esito della domanda di RdC arriva entro il 15° giorno del mese successivo a quello di presentazione.

Per monitorare lo stato di avanzamento della richiesta di RdC basta accedere al portale Redditodicittadinanza.gov.it o al sito INPS e andare alla sezione Pratiche. In caso di domanda respinta qui è possibile anche conoscerne il motivo.

Oltre a poter verificare l’esito della richiesta del Reddito di Cittadinanza, accedendo alla propria area personale è inoltre possibile monitorare lo stato del beneficio, ad esempio se è stato sospeso o è decaduto e la data di pagamento della prossima ricarica.

Come si usa la card RdC?

Una volta accettata la domanda di RdC, l’importo viene erogato su una card attraverso la quale si può pagare, solo per via elettronica, esclusivamente beni di prima necessità, capi di abbigliamento o affitti immobiliari.

L’importo è spendibile solo in Italia e non all’estero. La card si può usare attraverso:

  • bancomat;
  • tesserino sanitario;
  • apposita applicazione per smartphone.

Non è possibile:

  • prelevare l’importo in contanti da uno sportello bancario;
  • acquistare beni superflui come prodotti elettronici.

RdC in Legge di Bilancio 2023

Tra le novità della sul Reddito di Cittadinanza, le modifiche più importanti sono:

  • regole più stringenti sulla formazione obbligatoria e sul ricollocamento nel mondo del lavoro: al primo “no” alle proposte di lavoro dei centri per l’impiego, l’assegno decade;
  • rimodulazione della durata dell’assegno in base ai componenti del nucleo familiare (7 mesi per chi può lavorare, un anno con minori, disabili e over 60);
  • vincoli sul requisito di residenza e domicilio in Italia.

RdC: il Patto per il lavoro

Per chi è abilitato al lavoro, l’erogazione del sussidio è legato ad un impegno attivo ad accettare offerte congrue proposte dai Centri per l’Impiego, dopo un percorso di riqualificazione (se necessario). Dal 2023, se si rifiuta per una volta il lavoro offerto si perde il diritto al sussidio.

Esistono delle situazioni in cui i beneficiari di Reddito di Cittadinanza sono esonerati dagli obblighi connessi alla sua fruizione, ovvero dagli obblighi di partecipazione a un percorso di inserimento lavorativo ai sensi dell’art. 4 del DL n. 4/2019. È ad esempio il caso degli stati di gravidanza, malattia e nell’ipotesi di svolgimento di tirocini da parte dei componenti del nucleo familiare.

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