Nuova Sabatini

La misura Beni strumentali, meglio nota come Nuova Sabatini, è un’agevolazione pubblica erogata dal Ministero dello Sviluppo Economico che mira a semplificare l’accesso al credito delle imprese, PMI in particolare, finanziandone gli investimenti per acquisto o leasing di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo, hardware, software e tecnologie digitali.

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Beneficiari

Rinnovata di anno in anno, la Nuova Sabatini è rivolta a micro, piccole e medie imprese (PMI) con i seguenti requisiti al momento della domanda:

  • costituite e iscritte nel Registro imprese (o Registro imprese di pesca);
  • non in liquidazione o sottoposte a procedure concorsuali;
  • non hanno ricevuto aiuti illegali o incompatibili dalla UE;
  • non in difficoltà;
  • con sede in uno Stato Membro ed apertura di una sede operativa in Italia entro la fine dell’investimento.

Sono ammessi tutti i settori produttivi (compresi agricoltura e pesca) tranne le attività finanziarie e assicurative, quelle connesse all’esportazione o per interventi con impiego preferenziale di prodotti interni rispetto a quelli di importazione.

Costi finanziabili

  • Beni nuovi e riferiti ad immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”, o spese classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile, come indicati nel principio contabile n.16 dell’OIC (Organismo italiano di contabilità), nonché a software e tecnologie digitali.
  • Investimenti che soddisfino i seguenti requisiti: autonomia funzionale dei beni; correlazione dei beni agevolati all’attività produttiva svolta.

Le agevolazioni

  • Finanziamento agevolato da parte di banche e intermediari convenzionati, anche a copertura totale.
  • Un contributo ministeriale rapportato agli interessi di tale finanziamento.
  • Eventuale garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare del finanziamento purché di durata non superiore a 5 anni, di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro, interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.

Il tasso d’interesse annuo è di 2,75% per investimenti ordinari; di 3,575% per investimenti in tecnologie e sistemi rientranti nella sfera “industria 4.0” (big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radio frequency identification – RFID e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti).

I beni materiali e immateriali che rientrano tra gli investimenti “industria 4.0” possono beneficiare del contributo maggiorato.

Dal 1° gennaio 2023 è previsto anche un contributo per investimenti green, con tasso d’interesse analogo a quello previsto per spese 4.0 (maggiorazione del contributo al 3,575%.)

Il 25% delle risorse stanziate è infatti destinato alle micro, piccole e medie imprese che acquistano, anche in leasing, «macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi».

C’è infine un’ulteriore agevolazione destinata alle PMI del Sud che investono in macchinari digitali: contributo incrementato del 100% (con un tetto a 60 milioni di euro).

La domanda

La domanda di finanziamento si presenta direttamente alla banca convenzionata che, dopo la verifica dei requisiti, trasmette al Ministero anche la richiesta di prenotazione delle risorse per il contributo. Per i finanziamenti fino a 100mila euro l’agevolazione è erogata in un’unica soluzione.

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