Trasparenza opaca per i Dirigenti Scolastici

di Stefano Gorla

14 Novembre 2011 11:00

L?operazione trasparenza, partita nel 2008, trova un riscontro negativo nell?amministrazione scolastica. Solo 144 degli 8000 curricula relativi alle figure dirigenziali sono stati messi on line.

A questo indirizzo  è possibile consultare alcuni dei dati indicati. E siamo alla nota del Ministero dell’Istruzione, datata 21 settembre 2011, prot. n. 7501, che segnala come siano stati pubblicate informazioni relative a 144 dirigenti scolastici su 8mila, ovvero meno del 2%.

In effetti la Legge 69/2009 non aveva previsto alcuna sanzione per la omessa comunicazione dei dati richiesti. La successiva Legge 183/2010 ha sanato questo vuoto introducendo il comma 1 bis per cui «la mancata comunicazione o aggiornamento dei dati è comunque rilevante ai fini della misurazione e valutazione della performance individuale dei dirigenti».

Tuttavia il nuovo comma 1bis ha creato una confusione interpretativa in merito all’applicazione delle sanzioni indicate in quanto per la pubblicazione dei dati, come ribadito dal MIUR con Note 6707 e 6708 del 25/08/2011, il portale di riferimento non è quello delle singole istituzioni scolastiche ma quello centrale dei SIDI (Sistema Informativo dell’Istruzione).

Ne deriva che dovrebbero essere sanzionati sia i Dirigenti scolastici inadempienti che i Direttori generali preposti al controllo dell’invio e dell’aggiornamento dei dati richiesti.

Un caso di eccellenza è rappresentato dall’Ufficio Scolastico della Lombardia che rende visibili i curricula di tutti i suoi dirigenti amministrativi, tecnici, scolastici.

Ma l’Operazione Trasparenza intende andare ben oltre ai dati relativi ai Dirigenti Scolastici.

Per esempio, ci sono pagine web del ministero per ottenere informazioni dettagliate sui permessi relativi alla Legge 104, distinti per amministrazione / regione / provincia / tipologa di amministrazione.

La normativa introdotta con la legge delega n. 15 del 4/3/2009 e il successivo decreto attuativo n. 150 del 27/10/2009 rendono indispensabile nelle pubbliche amministrazioni un processo di revisione del sistema di controlli interni, dei sistemi di valutazione e misurazione delle performance nonché degli istituti di valorizzazione del merito e della produttività, mettendo il focus sui seguenti principi:

  • Trasparenza dell’organizzazione del lavoro;
  • Introduzione di sistemi di valutazione del personale e delle strutture;
  • Valorizzazione del merito per i singoli dipendenti sulla base dei risultati conseguiti ;
  • Affermazione del principio di concorsualità per l’accesso al lavoro pubblico e per le progressioni di carriera.

Il Processo di riforma attualmente in corso della pubblica amministrazione si pone l’ambizioso obiettivo politico di «trasformarla in una Buona Amministrazione, corretta, trasparente efficiente, innovativa, come nuovo motore economico del Paese».