Accessibile.gov.it, per un controllo sull’accessibilità dei siti della PA

di Alfredo Bucciante

7 Luglio 2010 09:00

Il sito permette di inviare segnalazioni in relazione a siti che presentano situazioni carenti dal punto di vista dell'accessibilità. Le linee guida ministeriali sul tema

In questo modo non ci sono sanzioni, come si diceva, ma le amministrazioni si trovano esposte pubblicamente per quanto riguarda la tempestiva soluzione di un problema, rispetto al quale, peraltro, possono anche avvalersi degli esperti messi a disposizione dallo stesso sito Accessibile.gov.it. In ogni caso, delle norme sull’accessibilità esistono, e sono quelle previste dalla direttiva n. 8/2009 (pdf) del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, che prevede anche la riduzione e la razionalizzazione del numero dei siti web della PA, mediante la pubblicazione di apposite linee guida (pdf).

Uno degli obiettivi è che le Pubbliche Amministrazioni debbano dotarsi di un dominio del tipo nomesito.gov.it, andando quindi ad armonizzare l’attuale situazione, piuttosto eterogenea. Con l’attribuzione dell’estensione .gov.it, l’intenzione è quella di conferire una certificazione di appartenenza e indirettamente di rispondenza alle linee guida. Queste ultime sono previste dalla stessa direttiva, sono divise in sei parti e contengono quattro allegati finali.

Riprendendo gli stessi titoli delle diverse sezioni, dopo una introduttiva, dedicata ai destinatari delle linee guida e alla normativa di riferimento, si individua l’analisi e l’identificazione degli interventi da realizzare, e successivamente i criteri di indirizzo per la razionalizzazione dei contenuti, per la riduzione dei siti web della PA e per garantire la qualità dei siti web della Pubblica Amministrazione. È in quest’ultima sede che si identifica la natura del dominio .gov.it come «condizione essenziale per l’immediata riconoscibilità della sua natura pubblica».

Successivamente, tornando all’indice generale, si passa ai criteri di indirizzo e strumenti per il trattamento dei dati, della documentazione pubblica e per la loro reperibilità, e ai metodi per la rilevazione e il confronto della qualità dei siti della PA. Interessante poi la sotto-sezione Partecipazione e Web 2.0, alla quale è affidata la chiusura del documento, subito prima delle appendici. Per la prima volta viene preso in considerazione il fenomeno, sul quale peraltro le Pubbliche Amministrazioni si erano già mosse autonomamente.