“Gioco dei piccoli agricoltori”

di Stefano Pierini

7 Maggio 2010 09:00

Modalità di gioco interattivo per far comprendere a bambini e ragazzi la passione e le tecniche utilizzate da chi lavora nei campi

I giochi multimediali

I giochi fanno riferimento a diversi settori produttivi e comportamenti di buona educazione alimentare e per vederli necessita andare su www.buonalombardia.it e scegliere nelle varie sezioni quella relativa a Educazione alimentare e da qui selezionare il tema “giochi ghiotti”. Ecco quelli presenti:

  • il buon mangiare, con prodotti relativi ai marchi DOP e IGP e al loro riconoscimento attraverso quiz e test e anche con giochi per informare sul significato dell’agricoltura biologica (ad es. il gioco PIO BIO);
  • il ben mangiare (con percorsi specifici per la conoscenza degli alimenti e dei principi di base sulla nutrizione);
  • “Sano come un pesce” (un viaggio alla scoperta dei pesci di acqua dolce della Lombardia);
  • l'”Orto Segreto” (conoscere le innumerevoli varietà di forme e colori della frutta e della verdura).

Oltre a questi ci sono anche giochi più interattivi e leggermente più complessi quali:

  • “Agrilabyrinth” (un edu-game interattivo che attraverso un percorso ad ostacoli, rispondendo esattamente a specifiche domande di contenuto agricolo, consente di uscire da un campo di granoturco (impostato come un labirinto) e fregiarsi del titolo di “miglior imprenditore agricolo”;
  • la “Ricerca della BioArca” (qui non ci sono solo domande per saggiare la conoscenza sul settore biologico ma sono presenti una serie di animazioni e prove da superare per comprendere le definizioni di sostenibilità, biodiversità, ecc.., con una visualizzazione grafica di vari personaggi che si muovono in un’isola e scoprono le interrelazioni dell’ecosistema.

L’ultimo nato è il “Gioco dei piccoli agricoltori”. Voluto dalla DG Agricoltura e progettato come supporto didattico agli operatori agricoli per far apprendere a gruppi di ragazzi, delle scuole primarie, come si svolge la vita e il lavoro nei campi. Il gioco prevede la suddivisione in squadre (massimo n. 3) e inizialmente necessita scegliere un personaggio, dandogli un nome che rappresenterà la squadra. Ci sono vari itinerari da esplorare, tutti rappresentanti varie filiere: dall’uovo alla gallina, dal nettare al miele, dal latte al formaggio, ecc.., che illustrano con immagini e testi alcuni contenuti specifici, utili anche come informazione sperimentabile sull’etichettatura, quando i ragazzi accompagnano i genitori a fare la spesa nei supermercati.

Le risposte utilizzano i consueti schemi: vero o falso, risposte multiple o il trascinamento di immagini in altre a significare una loro congruente connessione. Il gioco è semplice, forse la musichetta di sottofondo alla lunga risulta un po’ monotona, ma le nozioni sono essenziali e la visualizzazione consente di percepire ciò che succede in azienda. Inoltre, l’impostazione del percorso come gara e i relativi punteggi assegnati alle squadre sono ottime leve per stimolare la partecipazione e quindi l’apprendimento. Il gioco, illustrando scenari produttivi di più filiere (vino, cereali, frutta, zootecnia, ecc..), consente in funzione dell’ordinamento aziendale della fattoria in cui si trovano gli studenti, di essere utilizzato anche solo per i settori produttivi oggetto di studio. A mio avviso il gioco completa la visita aziendale e, avvisati i ragazzi del suo utilizzo, può favorire l’attenzione man mano che l’imprenditore illustra la sua azienda.

Ma una valutazione più oggettiva e contestualizzata la può fare la referente per l’Educazione alimentare e le Fattorie Didattiche, la dott.ssa Maria Teresa Besana, della Regione Lombardia, Assessorato Agricoltura, U.O. Sistemi informativi, Promozione e Sussidiarietà a cui abbiamo posto alcune domande sul valore e l’impatto delle fattorie didattiche e dei giochi multimediali, presenti nel sito e utilizzabili anche in azienda.