I servizi di e-government del Friuli-Venezia Giulia

di Alfredo Bucciante

28 Aprile 2010 09:00

Panoramica delle diverse opportunità offerte dai siti della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia che partecipano al progetto per un'amministrazione digitale

VideoHelp è un insieme di guide visuali molto ben fatte. Anche se di per sé non riguardano in senso stretto l’e-government, rappresentano un interessante approccio al problema di come comunicare procedure e problematiche ai cittadini. Sono inoltre anche interattive. C’è anche un progetto dedicato all’e-learning, chiamato SIFOL, per promuovere un sistema di percorsi formativi permanenti.

Ci sono due possibili osservazioni complessive di fronte a un progetto complessivo di questo tipo. È da un lato sicuramente apprezzabile aver realizzato e messo a disposizione un così alto numero di servizi, perché dimostra una notevole dimestichezza con i vari strumenti informatici, e – per così dire – una voglia di fare che porta l’amministrazione effettivamente più vicina al cittadino. Come in tutti i casi in cui c’è abbondanza, però, può esserci un problema legato al rischio di perdersi e creare confusione negli utenti. È un tema delicato, perché nel momento in cui ci si propone come fornitori di servizi rivolti ad una generalità diffusa, e non ad un pubblico specializzato, è molto importante la chiarezza generale, oltre a quella del singolo servizio, proprio per avvicinare e coinvolgere tutti i cittadini, più o meno informatizzati che siano.

In questo caso, ogni singolo sito è ben realizzato, salvo, a volte, l’uso di sigle che possono non risultare chiarissime, perché parlano un po’ in burocratese e non sono molo invitanti verso utenti meno curiosi e abituati all’uso del computer. Ad esempio, se voglio andare al Centro per l’Open Source Software (CROSS) devo cliccare sul progetto DOS per raggiungerlo. Nella colonna delle iniziative in corso è comunque indicato che per DOS si intende lo sviluppo dell’Open Source nel Friuli Venezia Giulia, ma la sigla non è “tradotta” e può lo stesso crearsi confusione.

Per quanto riguarda l’impostazione generale, potrebbe non essere del tutto agevole destreggiarsi nell’insieme delle sigle e dei servizi, e forse sarebbe più auspicabile un punto di snodo con indicazioni più chiare, anche eventualmente grafiche. In ogni caso, come si diceva, i servizi forniti sono tanti e completi, e questo, come si diceva, è un problema di abbondanza e di coordinamento, non sostanziale. Semplicemente, è da tenere in conto anche l’appeal complessivo del progetto e la sua fruibilità, se si vuole che l’e-government avvicini davvero la popolazione all’amministrazione, senza il rischio che diventi o venga vista come un’altra “cosa complicata” tipica delle burocrazie amministrative.