Beni culturali, protocollo d’intesa con il Ministero dell’Innovazione

di Enza La Frazia

16 Settembre 2009 09:00

Saranno quattro i progetti di intervento previsti dal piano di intesa siglato dai ministri Brunetta e Bondi, che prevede l'innovazione del patrimonio dei beni culturali italiani

I piani di intervento previsti dal Protocollo d’Intesa

Il Protocollo prevede la realizzazione di quattro interventi prioritari volti a diffondere la cultura della valorizzazione del patrimonio e delle attività culturali italiane, attraverso lo strumento dell’informatica e attraverso la veicolazione del messaggio sui canali di internet. Le soluzioni elaborate dal protocollo si basano su tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni mirate a conseguire una maggiore qualità, efficienza ed economicità delle attività amministrative e istituzionali del Ministero dei Beni e Attività culturali; ci si riferisce soprattutto alla dematerializzazione dei documenti, e allo sviluppo di servizi più efficienti ed efficaci per i cittadini e per gli utenti del Ministero.

Il primo intervento prevede la costituzione di CulturaItalia, il “Portale della cultura”, ufficialmente presentato a Roma lo scorso 2 aprile. Il progetto mira a costituire un punto di accesso virtuale integrato e multilingue al patrimonio culturale nazionale, per conoscere e consultare le risorse dei musei, delle biblioteche e degli archivi del nostro Paese. Il progetto è stato realizzato grazie alla necessaria partecipazione e alla condivisione degli obiettivi complessivi e delle linee di attività da parte delle pubbliche amministrazioni locali e degli enti territoriali pubblici e privati deputati alla difesa e alla promozione dei beni e delle attività culturali, quali musei, fondazioni, associazioni, istituti di ricerca e formazione.

Un tale portale culturale rientra nell’ambito dell’iniziativa dell’Unione europea volta a costituire in tutti i Paesi membri degli aggregatori nazionali delle risorse digitali, relative al patrimonio culturale di ciascuno Stato. Culturaltalia non avrà una propria banca dati, ma costituirà un “punto di partenza” dal quale poter iniziare una ricerca tra siti e banche dati selezionati e validati dal Ministero, i quali, in virtù di questa convalida, offrono informazioni culturali affidabili e di qualità. In pratica, una sorta di “motore di ricerca” per il patrimonio culturale italiano.