Livelli Minimi di e-Gov: primi risultati

di Gianluca Passaro

11 Dicembre 2008 09:00

I primi risultati della Ricerca LEM ? Livelli Minimi di e-Government negli Enti Locali: anticipazioni e riflessioni alla conclusione della prima fase

A riscontro delle esigenze di comunicazione dell’innovazione, il 65% degli intervistati dichiara che la scelta più diffusa per la circolazione delle informazioni ed all’aggiornamento in tema di innovazione nella PA è l’incentivazione alla partecipazione del personale a corsi di formazione qualificati, convegni e seminari. Questo dato, importante in termini percentuali, sembra contrastare con lo scenario sin qui tratteggiato, ma a ben guardare ne conferma tutte le premesse: da una parte mette in rilievo il fabbisogno di conoscenze e di competenze, dall’altra sottolinea il gap nella capacità di tradurre la soddisfazione di questi fabbisogni in azioni strutturali e continuative.

Il 41% degli intervistati dichiara, inoltre, che le tematiche relative alle ICT nel Comune, per gli aspetti legati all’organizzazione delle risorse, alla programmazione delle attività, all’individuazione di soluzioni gestionali, alle decisioni operative, sono affrontate in collaborazione tra il Segretario e i Dirigenti, solo per l’11% dal Segretario con il Sindaco; più in generale, a conclusione dell’intervista, il Segretario dichiara di percepire il proprio ruolo sulla filiera istituzionale dell’innovazione perché migliora la qualità dei servizi comunali (78%). Una conferma del potenziale di interfaccia, svolto dalla figura professionale del Segretario, tra il livello di indirizzo e quello esecutivo non completamente compiuto o comunque ancora mal distribuito e poco definito.

Nel rapporto con il territorio i dati più significativi fanno riferimento alle Unioni di Comuni e più in generale alla gestione in forma associata dei servizi territoriali. Lo strumento della teleconferenza, ad esempio, citato attraverso il Questionario anche con riferimento alle istanze del Codice della PA digitale, è ignorato nella sua applicazione dal 93% degli intervistati; ed il 53% non ritiene che la teleconferenza possa rappresentare uno strumento utile e comunemente accettato per facilitare la comunicazione tra gli organi istituzionali delle Amministrazioni (e per abbattere i costi di gestione legati alla organizzazione dei servizi).

Per la definizione dei “Livelli Minimi di e-Government” si configura un perimetro ben preciso: da un lato la cultura amministrativa, cui corrisponde un impianto sempre più consolidato di strumenti a supporto della attuazione delle riforme nella PA; dall’altro la Società della Conoscenza, che può essere un metro di misura per valutare lo spazio delle possibilità che sono aperte davanti ad un sistema locale. Questo metro deve essere utilizzato anche per la valutazione di tre elementi essenziali a colmare la distanza che corre tra la percezione del fabbisogno di innovazione e la capacità di intersecare l’innovazione con un più profondo, e strutturato, cambiamento gestionale:

  1. il commitment: ogni sistema locale, in ragione delle sue specificità, necessita di indirizzi programmatici certi e misurabili (per obiettivi, programmazione e gestione di risorse, valorizzazione delle risorse umane), indirizzi che assumano i percorsi di innovazione tecnologica come parte dell’azione amministrativa e che siano coerenti con i modelli organizzativi e con il loro potenziale di sviluppo;
  2. la comunicazione, che deve esercitare un ruolo strategico su più livelli: nella logica dei clienti interni, perché l’esecutività di una strategia deve essere negoziata in ragione dei fabbisogni interni all’organizzazione, nella logica relazionale con gli stakeholders della filiera dell’innovazione che va oltre la scala locale, perché si possano conoscere, diffondere e valorizzare gli incentivi istituzionali formali ed informali all’innovazione, e nella logica relazionale con il territorio, perché si possano conoscere gli effettivi fabbisogni del territorio per calibrare strategie prima e interventi poi;
  3. e quasi come un corollario, la formazione: cui restituire il significato di accompagnamento e di costruzione di un modello culturale di innovazione, prioritario rispetto a forme di addestramento a mezzi e strumenti, necessari ma non sufficienti ad incidere sulla portata strategica del cambiamento.