Per la centralità dell’utente l’Italia colleziona un 20% molto simile al resto dell’Europa che mediamente raggiunge il 19%.
Per i portali nazionali quello italiano di riferimento offre l’accesso a tutti e 24 i servizi pubblici di base e presenta tutte le informazioni necessarie ad orientare l’utente per cui ottiene un punteggio pari all’82% contro la media Europea che in media raggiunge solo il 75%. A partire dal 2001, dunque, l’Italia ha realizzato graduale crescita della completa disponibilità dei servizi online ed ha saputo affiancare e poi superare la media dei paesi europei pur partendo leggermente in ritardo.
E per il futuro?
L’Italia non intende fermarsi all’onorevole livello fin qui raggiunto. Diversi sono gli altri obiettivi che il Governo ha pianificato:
- raggiungere il 100% del livello di disponibilità dei servizi online favorendo l’alfabetizzazione digitale dei cittadini ed abbassando il cosiddetto “Digital Divide”;
- rendere la PA completamente interoperabile. Fin dal 2002 il Governo ha imposto l’obiettivo dell’interoperabilità in modo che tutti gli uffici possano essere fra loro collegati e possano quindi cooperare. Il risultato per il cittadino è la possibilità di “navigare nella PA” come un mondo virtuale ma non certo irreale! Si vuole creare un ufficio per la PA unificata che sia portale di accesso unico a tutti i servizi della PA. A tal fine gli obiettivi di realizzazione dei Sistema Pubblico di Connettività (SPDC) (è la rete fisica che collega o collegherà tutte le PA consentendo loro di condividere e scambiare dati e risorse informative n.d.r.) sono stati raggiunti (vedi art. Sistema Pubblico di Connettività, ora operativo);
- arrivare al divieto all’uso del documento cartaceo nei processi della PA, con la sostituzione operata attraverso l’utilizzo di flussi documentali digitali e la conseguente completa reingegnerizzazione dei processi interni per adeguarli alla via completamente telematica;
- rendere la giustizia informatizzata mediante l’attuazione di processi amministrativi e contabili per via telematica. In tal modo sia il cittadino che gli avvocati potranno accedere al TAR digitalmente.
Anche questi sono obiettivi importanti e ambiziosi, ma l’Italia parte da una buona base infrastrutturale e da un più che buon livello di digitalizzazione (comprovato dalla rilevazione). Quindi è ben giustificato l’ottimismo e la fiducia che il Sistema Paese ce la farà anche questa volta in barba a chi ci cita solo per essere “Italiani tutti spaghetti mafia e mandolino”…