Stipendi degli statali: tagli fino al 10%

di Teresa Barone

12 Marzo 2013 10:00

Nessun aumento di stipendio per i lavoratori del pubblico impiego anche nel biennio 2013-2014: entro aprile il decreto.

Sarà emanato a breve il nuovo decreto di Economia e Funzione Pubblica che vincola i contratti e gli stipendi dei lavoratori pubblici fino al 2014.

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Si tratta di un provvedimento che prolungherà quanto stabilito per il biennio 2010-2012, bloccando gli aumenti e le indennità di vacanza contrattuale anche per il 2013-2014. Tradotto in altri termini, significa che i lavoratori statali dovranno rinunciare al 10% della retribuzione, pari a 4mila euro in meno all?anno.

Per un dipendente statale che percepisce uno stipendio medio che non supera i 28mila euro lordi annui, inoltre, la perdita economica sarà precisamente corrispondente a 2575 euro all’anno.

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Un valore che cresce proporzionalmente al ruolo ricoperto, tanto che nel caso dei dirigenti attivi nei Ministeri (con una retribuzione di circa 182mila euro all?anno), il taglio in busta paga sale fino a 16862 euro senza la possibilità di recuperarli con il rinnovo del contratto.

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Per quanto riguarda le pensioni, infine, i mancati aumenti di stipendio incideranno sul trattamento pensionistico finale: solo per fare un esempio, chi percepirà la pensione nel 2014-2015 dovrà fare a meno di circa 5500 euro annui.